L’occupazione nelle piccole imprese
Gli ultimi dati Istat sul lavoro – in sintesi: cala il tasso di disoccupazione, ora all’11,8%, ma diminuiscono anche gli occupati e aumentano gli inattivi – frenano gli entusiasmi dei mesi scorsi, tuttavia sul fronte occupazionale non mancano segnali positivi da poter sottolineare.
Riguarda l’occupazione nelle piccole imprese. In generale, infatti, la ripresa del ciclo economico aveva favorito l’occupazione soprattutto nelle grandi imprese e quelle che esportano in mercati dove la domanda è più alta. Altrettanto in generale, quindi, le imprese avevano spesso manifestato una certa cautela rispetto alla possibilità di assumere nel breve e medio periodo.
Tuttavia, in particolare grazie all’effetto combinato di decontribuzione e Jobs Act, una lieve, ma significativa, inversione di tendenza si è cominciata a registrare anche tra le piccole imprese. In nove mesi, secondo le stime dell’Osservatorio Mercato del Lavoro, curato dal Centro Studi della Cna (ogni mese viene analizzato un campione di 20.500 micro e piccole imprese), l’occupazione è aumentata del 2,5%, ovvero ad assumere è stata un’impresa su sette (con quasi il 90% di occupazione stabile).
Entrando nel dettaglio dell’indagine si scopre che nel periodo gennaio-settembre 2015 le imprese osservate hanno assunto 27.858 dipendenti (+816 addetti rispetto allo stesso periodo del 2014) mentre le cessazioni hanno riguardato 24.698 lavoratori (-816 sul 2014), con un saldo positivo di 3.160 unità.
Altro elemento positivo, che assolutamente non va trascurato, è il miglioramento (ancora lieve, è il caso però di specificare), dell’occupazione femminile. Stando alle ultime rilevazioni Istat il calo della disoccupazione nell’ultimo mese è determinato prevalentemente dalle donne (-2,3%). Il tasso di disoccupazione maschile resta stabile all’11,3%, mentre quello femminile, seppure più alto, è pari al 12,5%, ma cala di 0,2 punti percentuali.
L’importanza della partecipazione delle donne al mercato del lavoro, anche in termini di aumento del Pil, è cosa ormai nota. Quello che preme sottolineare è il trend al rialzo che coinvolge, in definitiva, l’Europa. Nell’ultimo decennio, come viene osservato in un’indagine del Parlamento europeo sull’occupazione femminile ripresa dal Sole 24 Ore, le donne occupate sono passate dal 55,9% al 59,6% nonostante la crisi. Un incremento che si può spiegare anche con una maggiore propensione alla flessibilità, motivo per cui servono, ad ogni modo, misure più incisive per sostenere l’occupazione femminile.