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Da Snapchat a Instagram Stories, la “guerra” dei social

di Umberto Schiavella

instagram_storiesSe non puoi sconfiggerli fatteli amici, o copiali. Questo adagio sembra perfetto per spiegare come Instagram, l’app delle foto per eccellenza, abbia dovuto, diciamo così, prendere ispirazione dall’applicazione del momento, molto in voga tra i giovani, Snapchat. Non è la prima volta che Mark Zuckerberg “innova” copiando, già nel 2011, con il lancio di Google+, il social di Menlo Park adottò una serie di nuove feature introdotte proprio dal social di Big Mountain, come, ad esempio, l’uso delle cerchie di parenti, amici e conoscenti, una migliore gestione degli status update, un’interfaccia grafica più chiara e pulita o l’uso delle liste. Del resto sulla rete si innova e ci si influenza a vicenda ed è forse anche questo il segreto del suo successo: una vera miniera di informazioni, novità e idee da usare, riciclare, riconfigurare, adattare, migliorare e sviluppare.
Un sentore di un certo avvicinamento alle funzioni vincenti di Snapchat c’era già stato tempo fa quando Facebook introdusse la possibilità di creare messaggi che si auto-distruggono dopo un determinato periodo di tempo, ossia la funzione che ha decretato inizialmente il successo di Snapchat per poi evolversi in una vera piattaforma di narrazione in tempo reale attraverso l’uso dei video. Periscope e Twitter vi dice qualcosa? È indubbio che stiamo andando, come più volte sottolineato dagli analisti, verso una comunicazione fatta di solo video ed è normale che tutte le piattaforme social, per restare a galla, iniziano ad uniformarsi a questa moderna modalità di storytelling.
Prima che Instagram introducesse Stories, le differenze tra le due piattaforme erano notevoli.
Innanzitutto Instagram, nel tempo, ha dimostrato di essere un ottimo strumento di social media marketing per i brand. Funziona al meglio con le foto, ma può essere usato anche creando delle piccole clip video. Snapchat è incentrato sull’uso dei video e il dibattito interno su come sfruttare gli inserzionisti è ancora aperto (a breve, sembra, sarà inserita la pubblicità tra una storia e un’altra). In Snapchat la condivisione è in tempo reale, immediata, mentre le immagini pubblicate su Instagram rimangono nel tempo ed è possibile spulciare un profilo utente facendo scorrere il feed con tutte le foto pubblicate. Su Instagram l’engagement viene misurato in like, commenti e follower, su Snapchat in visualizzazioni (feature poi introdotta anche da Instagram) e screenshot oltre che ad un punteggio. Su Snapchat vince la creatività, su Instagram la ricerca della perfezione visiva. Gli utenti di Snapchat sono più interessati ai behind the scenes, alla vita reale senza filtri, agli snap creativi e interattivi che hanno una durata di 24 ore, su Instagram i contenuti rimangono disponibili sulla timeline e contribuiscono, in un certo senso, a creare la nostra individualità attraverso l’impatto visivo delle singole foto.
È iniziata la battaglia della messaggistica effimera e, solo nel medio e nel lungo termine vedremo chi la spunterà, non c’è dubbio che Facebook sia ancora il leader assoluto nel mondo dei social, un primato difficile da battere proprio perché, da sempre, dal 2004, ha saputo cavalcare novità e innovazioni facendole proprie e modificandole a proprio piacere. Instagram riuscirà in questo intento? Secondo un articolo pubblicato ieri su thenextweb.com pare proprio di sì.
La prima constatazione fatta dall’autore riguarda la possibilità su Snapchat di aggiungere utenti o follower: l’unica maniera per farlo è conoscere il nome dell’utente che si vuole seguire o attraverso uno snapcode. Una modalità che ricorda un po’ lo Spotify dell’inizio dove bisognava sapere cosa si voleva ascoltare, il tasto “Browse” fu aggiunto in seguito. Instagram permette di visualizzare gli utenti e seguirli, inoltre, grazie al suo legame con Facebook, può suggerirci chi seguire, quindi, in teoria, ha più senso postare su un’unica piattaforma dove si ha la certezza di essere seguiti da un determinato numero di persone e in questo Instagram è avanti. E’ vero che Snapchat è più usato dagli adolescenti rispetto allo stesso Facebook e ad Instagram, gli ultimi due devono assimilare più utenze giovanili rispetto a Snapchat che, se sarà in grado di evolversi nel tempo, potrà contare su una fidelizzazione degli utenti che cresceranno insieme alla piattaforma. Ma la vera sfida è sulla qualità. Le immagini o i video pubblicati su Instagram hanno una qualità maggiore rispetto ai video di Snapchat. Con Instagram è possibile scattare una foto o girare un video dalla fotocamera dell’app e, anche se non viene pubblicata, mantiene sempre la sua qualità di partenza, cosa che non accade con Snapchat. Dal punto di vista dell’esperienza utente, Snapchat non è molto intuitiva, il suo funzionamento a “swipe” può confondere e risulta un po’ macchinosa. Instagram ha un’interfaccia più chiara con animazioni fluide ed è più facile ed intuitiva da usare. Ultima differenza riportata dall’articolo riguarda la capacità di monetizzazione delle due app. Instagram può contare sulla capacità di Facebook di fare cassa con la pubblicità, circa un anno fa furono introdotte le inserzioni sponsorizzate che all’inizio non furono viste di buon grado, ma ora sono largamente accettate da tutti gli utenti divenendo così un elemento normale all’interno dell’esperienza di navigazione. Snapchat, come detto prima, a breve introdurrà le inserzioni tra le storie e bisognerà vedere quali saranno le reazioni degli utenti. Per finire, Snapchat può contare su 2,6 miliardi di dollari di finanziamenti, è l’unico social con filtri interattivi ed è il più popolare tra gli adolescenti, ma Facebook è il re incontrastato dei social, la recente acquisizione di MSQRD, la società che ha creato i filtri stile Snapchat e che tra poco saranno disponibili su Instagram Stories sarà l’asso nella manica di Mark Zuckerberg per attirare i giovani utenti attivi su Snapchat?
Non ci resta che aspettare e vedere cosa succederà nei prossimi mesi.

 

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