Costo orario del lavoro in crescita in Europa
Ci sono divari abbastanza evidenti tra i costi orari del lavoro dei vari Paesi europei. Secondo l’ultima analisi dell’Eurostat, nel 2017, i costi orari medi di lavoro in tutta l’economia (esclusi però il settore agricolo e la pubblica amministrazione) sono stati pari a 26,8 milioni di euro nell’Unione europea e a 30,3 euro nell’Eurozona. Entrando nel dettaglio, secondo lo studio il costo medio orario del lavoro nell’industria è stato pari a 27,4 milioni nell’Ue e 33,4 milioni nell’Eurozona, mentre per i servizi la media è stata di 26,6 e 29,3 milioni e nell’edilizia di 23,7 e 26,7 milioni. Pari, rispettivamente, a 27,2 e 30,1 milioni di euro nell’economia non commerciale.
Nel complesso, nel corso del 2017 il costo orario del lavoro è aumentato del 2,3% nell’Unione europea e dell’1,9% nell’area della moneta unica. All’interno dell’Eurozona, l’aumento maggiore ha interessato la Lituania (+9%), l’Estonia (+7,4%) e la Lettonia (+7%) Al contrario in Finlandia si è registrato l’unico calo: -1,5%.
Tuttavia, la media europea del costo del lavoro, come spiega l’istituto di statistica della Commissione europea, “maschera lacune significative tra gli Stati membri dell’UE”. Se da un lato troviamo infatti i 42,5 milioni della Danimarca, seguita dal Belgio con 39,6 milioni, dal Lussemburgo con 37,6 milioni e dalla Svezia con 36,6 milioni, al capo opposto della classifica c’è la Bulgaria, con appena 4,9 milioni di euro di costo medio orario del lavoro. Male anche Romania, con 6,3 milioni di euro; Lituania, con 8 milioni; Lettonia, con 8,1 milioni; e Ungheria, con 9,1 milioni.
È necessario ricordare che a comporre il coso del lavoro non sono solo gli stipendi, ma anche la parte non salariale, riguardante prevalentemente le imposte. Anche in questo caso i divari tra le diverse economie sono abbastanza ampi. Nell’Unione europea, per esempio, la quota dalla componente non salariale sul totale del costo del lavoro è pari al 24% e al 25,9% nell’Eurozona e, menter a Malta si scende al 6,7% in Francia si sale al 32,8%.