I risultati del settore vinicolo nel 2017
Ennesimo anno positivo per il vino: sono otto gli esercizi consecutivi che il settore vinicolo riporta crescite dei ricavi. Secondo l’ultima analisi di Mediobanca, realizzata su un campione di 155 società italiane con un fatturato superiore ai 25 milioni di euro, nel corso del 2017 si è registrato un aumento del 6,5%, il più marcato degli ultimi cinque anni.
Una performance trainata in larga parte dalle esportazioni, aumentate del 7,7%, ma anche la domanda interna ha fornito un contributo consistente: +5,2%. Entrando nel dettaglio l’analisi spiega che il maggior sviluppo ha interessato gli spumanti, per i quali si rileva un aumento del fatturato del 9,9%. Anche in questo caso un contributo notevole è giunto sia dal mercato interno che da quello estero: le vendite domestiche hanno registrato un +8,3%, l’export un +12,2%. “Fermo” al +5,6% il fatturato dei vini non spumanti (in crescita del 7% le vendite verso l’estero).
Un settore che in generale gode quindi di buona salute e per il quale si registra anche una crescita piuttosto marcata degli occupati, aumentati dell’1,8% rispetto all’anno precedente. Continuano a crescere anche “gli investimenti (+26,7%) – si legge nel Focus – e c’è ottimismo sulle aspettative di vendita per il 2018. Punte di diamante dell’industry si confermano le aziende venete e toscane”.
IL MERCATO ESTERO
Come anticipato, un contributo notevole alla crescita del settore è arrivato dalle esportazioni, aumentate – lo ricordiamo – del 7,7%. Tra i mercati di sbocco più dinamici figura quello asiatico che, con un aumento del 21% rispetto ai dodici mesi precedenti, rappresenta il 4,2% dell’export vinicolo totale. Particolarmente dinamiche anche le vendite verso il Sud America (+20,1%), che però rappresentano appena l’1,4% del fatturato vinicolo estero. Le vendite verso i Paesi dell’Unione europea riportano invece un +8,6%.
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