Clima economico incerto, in calo la fiducia dei consumatori e delle imprese
Nel primo caso l’indice passa da 113,9 a 112,4, nel secondo tocca i minimi da quattro anni
di Redazione
«A febbraio 2019 il clima di opinione – informa l’Istat – segnala il persistere di prospettive deboli tra gli operatori economici. Tra i settori produttivi, oltre alla contenuta flessione registrata per l’industria manifatturiera è da rilevare come l’indice di fiducia delle costruzioni, dopo l’aumento dello scorso mese, torni a diminuire, mantenendosi comunque su livelli storicamente elevati. Molto debole è l’evoluzione della fiducia nei servizi di mercato, con il relativo indice settoriale che è sotto 100 da tre mesi, mentre un segnale in controtendenza sembra provenire dalle vendite al dettaglio. L’indice che misura la fiducia dei consumatori raggiunge a febbraio il valore più basso degli ultimi 18 mesi e si caratterizza per un peggioramento dei giudizi e delle attese sulla situazione economica generale, mentre le opinioni sul quadro economico personale risultano nel complesso stabili nell’arco degli ultimi cinque mesi».
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Nel mese di febbraio, dunque, si stima un ampio calo dell’indice del clima di fiducia dei consumatori, che passa da 113,9 a 112,4; anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese si caratterizza per una evidente flessione (da 99,1 a 98,3), confermando una evoluzione negativa in atto ormai dallo scorso luglio.
Tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori sono in peggioramento, seppur con intensità diverse: il clima economico e quello corrente registrano le flessioni più consistenti mentre cali più moderati caratterizzano il clima personale e quello futuro. Più in dettaglio, il clima economico cala da 130,5 a 126,6, il clima personale passa da 108,9 a 108,2, il clima corrente scende da 112,4 a 109,4 e il clima futuro flette da 117,4 a 116,9.
Con riferimento alle imprese, l’indice di fiducia diminuisce in gran parte dei settori: nella manifattura e nei servizi l’indice cala lievemente, passando rispettivamente da 102,0 a 101,7 e da 98,6 a 98,3; nelle costruzioni il calo è consistente, da 139,2 a 135,5. Fa eccezione il commercio al dettaglio, dove l’indice aumenta da 102,9 a 105,4.
Passando ad analizzare le componenti dei climi di fiducia delle imprese, nel comparto manifatturiero si rileva un peggioramento, per il secondo mese consecutivo, delle attese sulla produzione, unitamente a un aumento del saldo relativo alle scorte di magazzino; i giudizi sul livello degli ordini permangono sostanzialmente stabili rispetto allo scorso mese. Nelle costruzioni, il deterioramento del clima di fiducia riflette un deciso ridimensionamento delle aspettative sull’occupazione presso l’impresa e una stabilità, rispetto allo scorso mese, dei giudizi sugli ordini.
Per quanto riguarda il settore dei servizi, si segnala il deterioramento dei giudizi e delle aspettative sugli ordini, mentre i giudizi sull’andamento degli affari sono in miglioramento. Nel commercio al dettaglio, l’aumento del clima di fiducia è la sintesi di un’evoluzione positiva, tanto per i giudizi quanto per le attese sulle vendite, diffusa a entrambi i circuiti distributivi analizzati (grande distribuzione e distribuzione tradizionale); il saldo dei giudizi sul livello delle giacenze aumenta.
(fonte: Istat)