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Industria 4.0, la situazione in Italia

Mercato in crescita nel 2018, ma in rallentamento nella prima parte del 2019. I dati dell’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano

di Redazione

Secondo la quinta edizione dell’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano che annualmente monitora la situazione dell’industria 4.0 in Italia, il mercato dei progetti correlati ha raggiunto nel 2018 il valore di 3,2 miliardi di euro, l’82% dei quali realizzato verso imprese italiane e la restante parte per progetti destinati all’export. Il valore economico del 2018 è in crescita del 35% rispetto all’anno precedente e il dato deriva dagli investimenti effettuati nel 2017, supportati dalla spinta del Piano Nazionale Industria 4.0. Mentre per il 2019, riferendosi solo al primo trimestre, si è registrato – seppur seguendo un andamento positivo – un rallentamento della crescita, attestata al 20-25%. 

Le tecnologie che l’Osservatorio Polimi identifica come le più diffuse sono le IT, ed in particolare l’Industrial Internet of Things, che rappresenta il 60% del mercato – corrispondente a 1,9 miliardi – e che segna la crescita più alta del +40%, seguito dall’Industrial Analytics, con 530 milioni pesa il 17% del mercato e spinge la crescita con un +30% e Cloud Manufacturing, che cresce del 35% e arriva a 270 milioni. All’Industrial IoT, per tecnologie più diffuse seguono le Operational Technoligies e infine le attività di consulenza e formazione legate ai progetti di industria 4.0.

Dopo l’implementazione e la consolidazione delle tecnologie, i progetti 4.0 porteranno benefici tangibili. Per il momento le aziende identificano come vantaggi dei progetti già attivi da un anno, principalmente la migliore flessibilità di produzione, l’aumento dell’efficienza dell’impianto, la riduzione dei tempi di progettazione, e l’opportunità di sviluppare prodotti innovativi. Mentre le principali barriere che ostacolano la crescita dello sviluppo del 4.0 sono: la difficoltà nell’uso della tecnologia e nell’adozione degli standard, per il 59% delle imprese, le problematiche di organizzazione e gestione delle competenze, indicata dal 41% e le difficoltà nel modificare il management, problema riscontrato dal 20% di esse.

Nonostante le criticità che si possono incontrare le imprese hanno ormai percepito l’urgenza e la necessità della trasformazione digitale, e per questo le aziende dichiarano l’intenzione di concentrare gli investimenti nei prossimi due anni, nei settori di Industral IoT, il 48% di esse, in Industrial Analytics e in Advance Automation, rispettivamente il 39 e il 33% delle imprese.

Generalmente, a promuovere iniziative e sperimentazioni in chiave 4.0 sono nel 43,8% di casi top manager, o direttori di produzione il 35,4% delle volte. Ma spesso i lavoratori, che sono anche gli utilizzatori finali dei progetti di industria 4.0 non sono coinvolti nell’applicazione e nello sviluppo delle tecnologie: dalla ricerca è emerso che solo nel 7,8% delle aziende gli addetti hanno partecipato attivamente in tutte le fasi del progetto, mentre il 26,6% ammette di non esser stato neanche informato di una strategia 4.0 in atto. La stesa cosa si riscontra per il settore delle risorse umane, solo il 6,8% è stato coinvolto, mentre nel 23,4% dei casi gli HR non hanno avuto nessun tipo di ruolo. La mancanza di un approccio olistico nella stesura di una strategia e questa tecnologizzazione “calata dall’alto” rappresenta un freno per la crescita dell’Industria 4.0 nel mercato italiano.

Per questo le imprese che hanno iniziato l’implementazione di questi progetti si trovano necessariamente a gestire l’impatto delle tecnologie sulla struttura organizzativa preesistente, quindi sono particolarmente attente a cambiamenti di processo, oltre il 54% del campione; nella modifica di attività del lavoro svolto dal personale, il 45,3% delle aziende; alle competenze tecniche, il 42,7% (per quel che riguarda le competenze tecniche il 57% delle aziende che hanno preso parte alla ricerca si è attivamente impegnato a identificare le eventuali carenze e avviare interventi per colmarle).

L’importanza dei cambiamenti in chiave 4.0 da parte dei top manager è testimoniata anche da una ricerca di Deloitte che ha coinvolto gli executive delle principali aziende italiane, che si dimostrano sensibili alla questione tecnologica e circa l’80% di essi si dice pienamente consapevole dei cambiamenti legati all’Industria 4.0 e del proprio livello di preparazione sulle nuove tecnologie. 

 

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