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Coronavirus, l’identikit delle vittime

A tracciarlo sono stati l’Istituto Superiore di Sanità e l’Organizzazione mondiale della Sanità in due studi

di Mirko Spadoni

Quotidianamente la Protezione civile diffonde i dati relativi all’epidemia del nuovo Coronavirus. Quante persone sono contagiate? Quante sono guarite? Quante, purtroppo, sono morte? Al momento, secondo le statistiche aggiornate al 5 marzo, le più recenti nel momento in cui scriviamo, le persone decedute sono 148. Nel riferirlo, però, la Protezione civile spiega anche che il numero “potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso”. Una precisazione doverosa: in diversi casi, infatti, il virus può causare complicazioni che peggiorano la situazione del paziente contagiato, causandone la morte. In un rapporto, realizzato grazie ad un questionario compilato dai medici degli ospedali dove si trovavano in cura i pazienti deceduti, l’Istituto Superiore di Sanità ha esaminato caso-per-caso, cercando di fare chiarezza.

Nel dettaglio, l’ISS spiega che i 105 morti – inciso: questo è il numero relativo ai decessi registrati fino al 4 marzo – con coronavirus avevano mediamente 81 anni: nello specifico, il 42,2% aveva un’età compresa tra gli 80 e gli 89 anni e il 32,4% tra i 70 e i 79 anni. La maggior parte di loro erano uomini e due terzi presentavano problemi di salute, al momento del contagio: la patologia pregressa più diffusa erano l’ipertensione (74,6% dei casi), la cardiopatia ischemica e il diabete mellito, presente rispettivamente nel 70,4 e nel 33,8% dei casi. 

Oltre allo studio dell’ISS, ne esiste uno analogo realizzato dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Nel Report of the Who-China Joint Mission on Coronavirus Disease 2019 (Covid-19) – il dossier è stato pubblicato il 28 febbraio 2020 e ha analizzato 55.924 casi confermati in laboratorio di persone contagiate dal nuovo coronavirus –, pur invitando ad analizzare i dati con cautela, l’OMS spiega che il tasso di letalità – ovvero il rapporto tra contagiati e deceduti – del nuovo coronavirus è del 3,8%. La percentuale, però, cresce esponenzialmente all’aumentare dell’età del contagiato, toccando il 21,9% tra gli over 80, è più alta tra gli uomini che tra le donne (4,7% vs. 2,8%) mentre è più basso rispetto alla media tra quanti non hanno altre malattie, ad eccezione del coronavirus (1,4%).

Quelli che invece hanno condizioni sanitarie compromesse da altre malattie oltre al coronavirus hanno percentuali più alte: il 13,2% tra i pazienti con malattie cardiovascolari, il 9,2% tra i diabetici, l’8,4% tra chi soffre di ipertensione, l’8% tra chi soffre di malattie respiratorie croniche, il 7,6% tra chi è malato di cancro.

 

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