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Il comportamento degli italiani davanti alle restrizioni

Il fine settimana di sole, di preannunciata libertà ha comportato che le sanzioni per non aver rispettato le misure restrittive in soli due giorni siano state oltre 20 mila. Ma in generale gli italiani appaiono responsabili e rispettosi dei divieti.

di Redazione

Secondo i dati del Viminale tra sabato e domenica sono stati effettuati 415 mila controlli, 20.522 persone sono state sanzionate perché trovate in giro senza una motivazione valida, 101 le persone denunciate per falsa dichiarazione o attestazione, mentre sono stati 35 i denunciati in quanto positivi che non hanno rispettato la quarantena. A questi si aggiungono i dati sugli esercizi commerciali: Sono oltre 150 mila le attività controllate nel fine settimana. E per quanto riguarda le sanzioni sono stati 232 gli esercenti multati, 21 le attività chiuse  e 30 i negozi chiusi provvisoriamente. Nello specifico domenica si è visto il boom di sanzioni , i controlli sono stati 186.741, contro i 229.104 effettuati sabato, e le persone multate sono state 11.022 rispetto ai 9.284 sanzionati il giorno precedente.

La bella giornata, il fine settimana che si preannunciava di libertà -dopo il tanto atteso 3 aprile- e la circolare poco chiara sull’attività motoria con i figli, ha fatto sì che gli italiani si sentissero più legittimati ad uscire ed infatti il Viminale ha registrato circa 4.400 multati in più rispetto ai 6.623 della domenica precedente. In termini assoluti, dato il lockdown quasi totale, il numero delle persone che sono ancora in giro è elevato, in termini percentuali su tutti i controlli effettuati “solo” il 5% ha violato le restrizioni perché fuori casa senza comprovati motivi di necessità, salute e lavoro. Questo implica anche che il 95% dei 415 mila controllati poteva essere fuori casa.

Anche secondo un’indagine Coldiretti/Ixe’ sui comportamenti degli italiani al tempo del coronavirus più di una persona su 10 non rispetta le restrizioni ed il divieto di uscire di casa. La necessità di fare la spesa è la scusa più utilizzata tanto che nonostante l’emergenza il 30% non resiste 72 ore prima di dover uscire per andare al supermercato o negozi di alimentari. Le percentuali anche in questo caso non sono elevate, ma possono bastare a vanificare le misure adottate per l’emergenza. Dall’altro lato l’88% degli italiani dichiara di rispettare sempre le indicazioni ed i divieti sugli spostamenti e le distanze sociali e il senso di responsabilità è evidente anche dall’aumento della spesa a domicilio e soprattutto dall’alta percentuale, il 72% degli italiani, di coloro che ritengono giusto segnalare alle forze dell’ordine comportamenti e atteggiamenti scorretti come assembramenti di persone o feste in casa.

 

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