Top Employers 2021, le migliori imprese nell’HR
Molte aziende hanno saputo mettere al primo posto la sicurezza e il benessere dei propri dipendenti a fronte di un anno molto difficile e in emergenza
di Redazione
A fronte di un anno difficile a causa di una crisi che è stata sia sanitaria che economica, molte aziende hanno comunque saputo mettere al primo posto la sicurezza e il benessere dei propri dipendenti. Queste aziende sono state riconosciute e premiate tramite la certificazione Top Employers Italia 2021, che le certifica come le migliori dove lavorare per le politiche in ambito di risorse umane, quindi l’attenzione nella formazione del personale e per le esigenze familiari e sociali dei dipendenti.
Nello specifico, il Top Employers Institute valuta le politiche e le strategie HR in sei macro aree in ambito delle risorse umane, che comprendono 20 tematiche e oltre 400 Best Practices, andando perciò a certificare e premiare le condizioni di lavoro, benefit, piani di carriera, investimenti in formazione e sviluppo, politiche HR, attenzione alla crescita professionale e personale dei dipendenti. Una conquista per 112 aziende in Italia, che avvalora il loro impegno e rappresenta una legittimazione nel campo delle HR a livello globale, infatti 42 di queste hanno anche ottenuto la certificazione Top Employers Europe 2021, assegnata alle aziende che hanno raggiunto nello stesso anno la certificazione in almeno cinque Paesi europei, mentre in totale 16 sono rientrate nella Top Employers Global, che ottiene chi è certificato in almeno 20 paesi di più continenti (tra queste, 12 sono certificate anche come Top Employers Italia 2021).
La Top Employers non è una classifica, ma una certificazione assegnata parimenti a tutte le aziende che la riescono a soddisfare gli standard richiesti, dopo un’analisi dei risultati ed una convalida esterna ed interna all’azienda.
Le imprese che operano anche in Italia e che quest’anno sono riuscite ad ottenere la certificazione a livello mondiale sono: Boehringer Ingelheim, British American Tobacco, DHL Global Forwarding, Freight, JTI, Novartis, Pepsi-Co, Philip Morris International, Saint, Gobain, Sandoz, Sanofi, SAP, Takeda. Ma ad ottenere la Top Employers Italia sono state anche aziende italiane quali Poste, Lavazza Group, Ferrari, Lamborghini e WindTre.
La novità è l’ingresso, per la prima volta tra le Top Employers Italia, di Amazon. L’azienda in dieci anni ha creato circa 9.500 posti di lavoro a tempo indeterminato, 2.600 dei quali solo nel 2020 e ha appena annunciato di voler aprire altri due centri entro la fine dell’anno. La certificazione non le è stata concessa perché motore di crescita occupazionale in Italia, ma per i salari d’ingresso elevati – che partono da 1.550 euro lordi per gli operatori di magazzino -, per la qualità dell’ambiente di lavoro e soprattutto per le opportunità di formazione e i piani di carriera offerti ai dipendenti, come per esempio il “Career Choice”, che anticipa il 95% del costo delle rette e dei libri di testo per i corsi professionali scelti dai dipendenti, e programmi di congedo parentale.