Mercato del lavoro, giovani in affanno (soprattutto in Italia)
Il nostro «è uno dei pochi paesi Ocse in cui il tasso di disoccupazione giovanile è rimasto vicino al suo livello massimo per tutta la primavera del 2021»
di Redazione
Non è passato certo inosservato il recente “allarme” dell’Ocse sulla disoccupazione giovanile. Che in Italia «è salito ulteriormente da un livello già molto alto di 28,7%, raggiungendo il 33,8% nel gennaio 2021». Soprattutto, l’Italia «è uno dei pochi paesi Ocse in cui il tasso di disoccupazione giovanile è rimasto vicino al suo livello massimo per tutta la primavera del 2021».
Nel confronto, a livello Ocse, il tasso di disoccupazione giovanile è aumentato dall’11,4% fino ad un picco del 19%, raggiunto già ad aprile 2020, per poi scendere al 15% ad aprile 2021. Ad ogni modo, già a marzo 2021, in Italia si era osservato il livello più elevato nell’area Ocse dopo quello della Spagna, dove il tasso di giovani in cerca di occupazione risultava pari al 37,7%.
In generale, un po’ tutte le classi di età hanno messo in luce segnali di sofferenza durante l’anno dell’emergenza sanitaria e della conseguente crisi economica. Una lieve inversione di tendenza si è rilevata però a maggio, quando l’Istat ha registrato il tasso di disoccupazione in calo al 10,5% (-0,1 punti) e tra i giovani al 31,7% (-1,1 punti).
A livello globale sono 114 milioni i posti di lavori andati in fumo a causa della pandemia. E fin qui solo pochi paesi hanno recuperato, o sono prossimi a farlo, i livelli occupazionali precedenti l’emergenza. Tra questi la Nuova Zelanda, l’Australia, il Giappone, la Polonia, la Germania, la Grecia e la Corea del Sud. In Italia il tasso di occupazione ritornerà sui valori pre-crisi legata nella seconda metà del 2022, prima della media Ocse e in linea con la Francia.