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Ripartono le attività culturali, ma livelli pre-Covid ancora lontani

A settembre si registra una crescita della spesa media mensile per famiglia pari a 73 euro. Stabile la fruizione dei contenuti televisivi, in aumento la lettura di libri e giornali in cartaceo

di Redazione

L’estate ha fatto segnare una ripartenza delle attività culturali con una crescita della spesa media mensile per famiglia di beni e servizi culturali pari a 73 euro a settembre 2021 (+6% su giugno 2021 e +44,5% su settembre 2020) dopo il crollo registrato lo scorso anno (-55% a settembre 2020 rispetto a dicembre 2019), secondo l’indagine Swg presentata in occasione del Forum di Impresa Cultura Italia-Confcommercio. Ovviamente i livelli pre-Covid sono ancora lontani (-35% a settembre 2021 su dicembre 2019), tuttavia si osserva un trend che sembra anticipare la ripresa.

Dai dati dell’indagine emerge che a settembre il 15% degli italiani ha acquistato biglietti per cinema (era il 4% a giugno), mostre e musei, il 7% per concerti e spettacoli all’aperto (contro il 2% di giugno), il 6% per teatro (rispetto al 3% a giugno); cresce rispetto ad un anno fa soprattutto la voglia di grande schermo, di festival e concerti, mentre tra le varie misure anticovid il green pass è quella che incide maggiormente sulla predisposizione a visitare i luoghi della cultura (per oltre il 30%).

Stabile la fruizione dei contenuti televisivi che vanno sempre più nella direzione delle piattaforme in streaming, soprattutto tra i più giovani: nella classe d’età 18-24 anni su 100 minuti di contenuti televisivi, 45 sono seguiti in piattaforme in streaming a pagamento e 26 su digitale terrestre. Si rileva anche un ritorno alla lettura di libri e giornali in cartaceo (rispettivamente 34% e 20% di lettori abituali a settembre contro il 25% e il 12% di giugno), un andamento che si conferma anche per i prossimi mesi.  In prospettiva prevale la tendenza ad  assistere dal vivo a spettacoli teatrali, concerti e opera (per circa il 40%) rispetto alla fruizione in digitale, anche se la possibilità di seguire a distanza eventi culturali è tenuta in considerazione. Per circa un terzo di italiani la mancanza dell’esperienza dal vivo è stata la maggiore rinuncia del non poter accedere alle attività culturali.

Per tre intervistati su cinque la pandemia ha prodotto dei cambiamenti nel proprio modo di vivere la cultura, principalmente in termini di maggiore fruizione domestica rispetto al passato (per il 39%), di riduzione della spesa (per il 38%), di maggiore fruizione digitale (34%). Estensione del bonus cultura e detrazione fiscale delle spese in cultura (per circa il 40%) sono ritenute le misure più efficaci per la ripresa dei consumi culturali. Consumi culturali che stimolano l’economia e creano ricchezza nel territorio: ogni euro speso nella gestione di un evento culturale genera effetti economici positivi per oltre due euro e mezzo.

 

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