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Rallenta l’effetto “rimbalzo”, in frenata i consumi

Secondo l’indicatore Congiuntura di Confcommercio si va verso «un periodo di normalizzazione» dell’economia italiana

di Redazione

Dai dati disponibili fin qui, sono 2,5 milioni i lavoratori, in larga parte nel privato, non ancora vaccinati in Italia. Le categorie maggiormente coinvolte sono i portuali (40% di non vaccinati) e gli autotrasportatori (30%), ma anche nell’agricoltura si conta un discreto numero. Secondo le stime fornite da Coldiretti alla vigilia dell’entrata in vigore dell’obbligo di green pass nei luoghi di lavoro, oggi venerdì 15 ottobre 2021, su circa 400 mila lavoratori che in questo momento sono impegnati nelle campagne (dove tra l’altro è in pieno svolgimento la vendemmia, la raccolta delle mele ed è da poco iniziata quella delle olive) il numero di quelli, italiani e stranieri, non vaccinati – dopo la firma del presidente del Consiglio, Mario Draghi, al DPCM contenente le linee guida per i controlli – ammonterebbe all’incirca sui 100 mila.

L’obbligatorietà del green pass sui luoghi di lavoro è un tema importante e delicato che il paese sta affrontando alla vigilia di quello che, secondo la Congiuntura Confcommercio diffusa oggi, sarà «un periodo di normalizzazione» dell’economia italiana, seppur «con qualche probabile rimbalzo».

Ad ottobre, aggiunge Confcommercio, il Prodotto interno lordo italiano dovrebbe essere tornato in territorio debolmente positivo – ad agosto e settembre ha registrato una battuta d’arresto –, con un incremento dello 0,1% su base mensile.

In generale l’Indicatore dei Consumi della Confcommercio ha registrato una battuta d’arresto al +0,8%, l’incremento meno consistente da marzo.

A settembre, il recupero dei consumi è stato trainato dai servizi mentre la domanda dei beni ha subito un rallentamento, specialmente a causa «di una situazione complicata nel comparto auto». Ad agosto, frena anche la produzione industriale (-0,2% su luglio) anche se rispetto ad un anno fa la performance è risultata stabile.

A preoccupare, inoltre, è l’andamento dell’inflazione, la cui situazione «conferma le preoccupazioni su durata e intensità del fenomeno e le possibili ripercussioni, nel 2022, sulla politica monetaria e sui comportamenti delle imprese e delle famiglie».

 

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