Bce: “Con razionamento del 10% del gas, impatto negativo dello 0,7% sul Pil”
I prezzi del petrolio e del gas naturale dovrebbero segnare il loro picco nel corso di questo primo trimestre dell’anno, con il gas in particolare che raggiungerà un rincaro di quasi il 600% rispetto al primo trimestre del 2021. E questa stangata ridurrà di 0,2 punti la crescita del PIL dell’area euro sul 2022. E’ quanto emerge dalle stime della Banca Centrale Europea contenute, in uno studio sulla dipendenza dal gas naturale che viene anticipato dal bollettino economico in pubblicazione giovedì. La BCE ha anche effettuato una simulazione su quello che sarebbe l’impatto di un “ipotetico shock da razionamento del 10% sul gas sul settore industriale: dovrebbe ridurre il valore aggiunto dell’area euro di circa lo 0,7%”, si legge. Uno studio che viene pubblicato proprio mentre le forniture di gas all’Europa vengono complicate dall’acuirsi delle tensioni geopolitiche tra Usa e Nato, da una parte, e Russia, dall’altra, sull’Ucraina. “Le perdite sarebbero particolarmente significative nei paesi dove la produzione dipende più dal gas e dove la produzione di elettricità, Gas e forniture di aria condizionata rappresentano una quota considerevole di valore aggiunto”, conclude la Bce.