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L’evoluzione delle organizzazioni criminali in Italia

«Nel loro incessante processo di adattamento alla mutevolezza dei contesti», le organizzazioni criminali fanno un «ricorso sempre più residuale all’ uso della violenza con linee d’azione di silente penetrazione nel mondo imprenditoriale e produttivo e quindi di mimetizzazione nel tessuto economico e sociale». È quanto si legge nell’ultima Relazione sulle organizzazioni criminali 2021 della Direzione Investigativa Antimafia

di Redazione

Sono meno violente rispetto al passato, ma al contempo più ramificate nel tessuto economico italiano, sia in quello pubblico sia in quello privato. È il quadro sulle maggiori organizzazioni criminali presenti in Italia delineato dalla Direzione Investigativa Antimafia nell’ultima Relazione semestrale (relativa al periodo gennaio-giugno 2021) presentata giovedì in Senato. «Nel loro incessante processo di adattamento alla mutevolezza dei contesti», le organizzazioni criminali fanno un «ricorso sempre più residuale all’ uso della violenza con linee d’azione di silente penetrazione nel mondo imprenditoriale e produttivo e quindi di mimetizzazione nel tessuto economico e sociale», si legge infatti nel Rapporto. «La distribuzione di posti di lavoro – spiega ancora la DIA – unita alla gestione di contratti e forniture permette infine di “fidelizzare” un significativo numero di persone ingigantendone il legame originato dal bisogno in particolare in quei territori che maggiormente soffrono la crisi». Vediamo ora un identikit riassuntivo sulle diverse organizzazioni attive sul territorio nazionale (per la relazione completa clicca QUI):

fonte della foto: sito della Direzione Investigativa Antimafia (CC BY-NC-ND 2.5 IT)

LA ‘NDRANGHETA
La ‘ndrangheta senza abbandonare il ruolo di leader nel traffico internazionale di cocaina potrebbe tentare una ulteriore espansione dei propri affari illeciti anche attraverso possibili mutamenti degli equilibri criminali con sodalizi di diversa matrice. Le cosche calabresi in una sorta di modello criminale fluido si presentano sempre più capaci di allacciare relazioni sia con le organizzazioni leader nel narcotraffico, sia con funzionari e rappresentanti degli enti locali, imprenditori e liberi professionisti, la cui collaborazione appare strumentale alla realizzazione degli affari illeciti connessi con l’infiltrazione nell’economia.

LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA SICILIANA
Uno dei capitoli della Relazione illustra la criminalità organizzata siciliana per la quale sostanzialmente si confermano anche nel semestre in trattazione le dinamiche operative e gli assetti strutturali in base ai quali famiglie di cosa nostra coesistono e talvolta stringono alleanze finalizzate al raggiungimento di specifici obiettivi criminali con altre organizzazioni dai contorni più fluidi, meno gerarchizzate, ma ugualmente aggressive. Se nelle province occidentali della Sicilia sembra riscontrarsi nei sodalizi mafiosi una certa carenza di soggetti di vertice dotati di duratura autorevolezza e una certa difficoltà nel far emergere leadership riconosciute, nella parte orientale e centrale dell’Isola gli assetti delle consorterie, pur in presenza di alleanze mutevoli, sembrerebbero più definiti.

LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA CAMPANA
In merito alla criminalità organizzata campana si evidenzia un complesso sistema criminale caratterizzato da stabili equilibri che ammette la polarizzazione di gruppi minori tuttavia in una condizione di coordinata coabitazione con i principali grandi cartelli. Resta alto l’interesse della camorra verso i settori più remunerativi, quale ad esempio quello dei rifiuti, nei quali evidenzia la capacità di generare alti profitti e costruire consenso sociale, anche attraverso la realizzazione di una complessa rete relazionale e di legami con esponenti della politica e delle istituzioni.

LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA PUGLIESE
La criminalità organizzata pugliese si compone di espressioni legate rispettivamente ai territori di Foggia, Bari e del basso Salento che hanno mutuato la vocazione affaristico-imprenditoriale dalla camorra e dalla ’ndrangheta in cui affondano le proprie radici. I clan e gruppi pugliesi pur continuando ad essere imperniati su famiglie criminali sulle quali si sono via via costruiti, mostrerebbero, tuttavia, spinte evolutive tendenti a sostituire i legami di sangue con quelli fondati sulle capacita criminali. Il controllo del territorio, peraltro, si esprime tuttora in forma violenta caratterizzata da azioni eclatanti e funzionali ad imporre l’autorità mafiosa del sodalizio nei confronti sia della collettività sia delle altre compagini criminali presenti nell’area. I sodalizi pugliesi, infine, continuano a mostrare una particolare propensione per le estorsioni ai danni di attività imprenditoriali e commerciali condotte spesso mediante gravi forme di danneggiamento alle strutture ed ai mezzi di produzione. Il capitolo 6 inquadra le dinamiche dei sodalizi che interessano il territorio della Basilicata anche provenienti dalle regioni limitrofe.

LE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI STRANIERE IN ITALIA E QUELLE ITALIANE ALL’ESTERO
Alle organizzazioni criminali straniere in Italia la Relazione della Direzione Investigativa Antimafia dedica un capitolo a parte, che esamina i sodalizi attivi sul territorio nazionale principalmente nel narcotraffico, nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e nella tratta di esseri umani finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e del lavoro irregolare. Tra i clan più strutturati si segnalano quelli nigeriani, albanesi e cinesi per capacità organizzativa e per spregiudicatezza criminale. Oltre alle compagini romene che sono dedite per lo più ai reati contro il patrimonio saranno altresì descritte le ulteriori forme di criminalità provenienti dal Nord e Centro Africa, dal Sud America, dall’Est Europa e paesi ex sovietici, nonché dal Medio Oriente e Sudest asiatico anch’esse presenti nel coacervo dei fenomeni criminosi strutturati nel paese. Per quanto riguarda la criminalità organizzata italiana all’estero e relazioni internazionali, la ‘Ndrangheta è quella che meglio è riuscita ad acquisire importanti spazi di manovra, radicandosi, in alcuni casi, con veri e propri locali. Nei Paesi esteri peraltro la mafie italiane preferiscono ricorrere alla corruzione piuttosto che alla violenza per non destare allarme sociale

 

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