Il possibile allargamento della Nato
Finlandia e Svezia potrebbero aderire presto all’Alleanza atlantica, dibattito che si è sviluppato alla luce del conflitto in Ucraina. Ma cosa ne pensa l’opinione pubblica della Nato? E quella dei paesi già membri?
di Redazione
Nella giornata di ieri, mercoledì 13 aprile, le prime ministre di Finlandia e Svezia, Sanna Marin e Magdalena Andersson, hanno tenuto una conferenza stampa congiunta in cui hanno confermato l’intenzione di valutare un ingresso nella Nato, circostanza che la Russia aveva già stigmatizzato nelle scorse settimane. Il tema era dibattuto da tempo, ma il conflitto in Ucraina ha accelerato tale processo, non senza creare ulteriori polemiche e tensioni geopolitiche al riguardo. Secondo sondaggi citati dai media, proprio nelle ultime ore, anche l’opinione pubblica di Finlandia e Svezia sembra oggi – alla luce degli ultimi eventi e delle minacce russe – più favorevole all’adesione all’Alleanza atlantica. In Finlandia, che con la Russia condivide un lungo confine, una rilevazione di marzo aveva registrato oltre il 60% di pareri favorevoli all’eventualità, che potrebbe ora verificarsi in un lasso di tempo relativamente breve. Anche in Svezia, dove al contrario non c’era mai stato un sentimento così rilevante, la percentuale di chi oggi ritiene un’opportunità entrare nella Nato è cresciuta. Ma non ipotizzare l’accesso nell’organizzazione, almeno in un primo momento, non significa averne avuto un’opinione contraria in generale, come suggeriscono altre precedenti rilevazioni.
Un’indagine del 2021 del Pew Research Center, infatti, sottolinea come proprio nella Svezia paese non membro, il 70% avesse già un’opinione positiva sull’Alleanza. Nei paesi in cui venne condotta la ricerca non si sono osservate opinioni negative nei confronti della Nato, eccezion fatta per la Grecia. Le opinioni favorevoli sulla Nato, riferiva non a caso il Pew Research Center, sono rimaste stabili nella maggior parte dei paesi esaminati nell’ultimo anno, spesso constatando atteggiamenti positivi ai massimi storici o quasi da quando sono cominciate le indagini nel 2009. In questo senso l’Italia è l’unico paese Nato intervistato in cui le opinioni positive al riguardo sono aumentate in modo significativo dall’estate 2020 (+13 punti percentuali).
Il possibile allargamento della Nato diventa anche una questione di chilometri, come nota l’ISPI: «Dal 1999 ad oggi i km di confini in comune tra Russia e Nato sono triplicati. Un’annessione della Nato raddoppierebbe ulteriormente la lunghezza di questa frontiera comune. Non proprio quel ritorno della Nato alle sue dimensioni nel 1997, che Mosca aveva posto tra le condizioni per non invadere l’Ucraina». Infatti, «nella lista di richieste presentata dal Cremlino agli Stati Uniti a inizio febbraio, compariva il ritiro di contingenti e armamenti Nato dal suo confine est».