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Commercio con l’estero, esportazioni in crescita ad aprile

L’aumento congiunturale riguarda entrambi i flussi commerciali, ma è più intenso per le importazioni (+7%). Su base annua export +14,9%

di Redazione

Ad aprile 2022, l’Istat stima una crescita congiunturale per entrambi i flussi commerciali con l’estero, più intensa per le importazioni (+7%) che per le esportazioni (+1,5%). L’aumento su base mensile dell’export è dovuto all’incremento delle vendite verso entrambe le aree, UE (+1,2%) ed extra UE (+1,8%). Nel trimestre febbraio-aprile 2022, rispetto al precedente, l’export cresce del 6,9%, l’import dell’11,6%.

L’export aumenta su base annua del 14,9%: la crescita è più sostenuta verso l’area UE (+17,7%) rispetto ai mercati extra UE (+11,9%). L’import registra un incremento tendenziale del 42,4%, che coinvolge sia l’area UE (+27,7%) sia, in misura molto più ampia, l’area extra Ue (+62%).

Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano: metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+24,1%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+48,4%), prodotti petroliferi raffinati (+123,9%), sostanze e prodotti chimici (+20,3%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+11%). Diminuiscono le vendite di autoveicoli (-5,8%).

Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all’incremento dell’export nazionale sono Stati Uniti (con un aumento del 18,9%), Germania (+13,5%) e Francia (+14,5%). Le vendite verso la Russia (-48,4%), in particolare, e verso Cina (-15,9%) e Giappone (-17,2%) risultano in forte calo.

Nei primi quattro mesi del 2022, la crescita tendenziale delle esportazioni (+20,7%) è dovuta in particolare all’aumento delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+27,9%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+31,7%), prodotti petroliferi raffinati (+93,2%) e sostanze e prodotti chimici (+27,4%).

Ad aprile 2022 il disavanzo commerciale è pari a 3 .666 milioni di euro, a fronte di un avanzo di 5.871 milioni dello stesso mese del 2021. Il deficit energetico raggiunge i 9.111 milioni (era pari a 2.849 milioni un anno prima). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici si riduce a 5.445 milioni, da 8.720 milioni di aprile 2021. Nel mese di aprile 2022 i prezzi all’importazione crescono del 2,7% su base mensile e del 21,2% su base annua.
«La crescita congiunturale dell’export – è il commento dell’Istat che accompagna la nota  – è trainata soprattutto dalle vendite di energia e di beni di consumo non durevoli. Nel trimestre febbraio-aprile 2022, la dinamica congiunturale è molto positiva. Su base annua, l’export registra una crescita in netto rallentamento (+14,9%, da +23,1% di marzo) ma ancora molto sostenuta, con incrementi diffusi a tutti i settori, eccetto gli autoveicoli, e a tutti i principali paesi partner, a esclusione di Russia, Cina e Giappone. Gli acquisti di gas naturale e di petrolio greggio contribuiscono per 15,9 punti percentuali al marcato incremento tendenziale dell’import italiano. Il deficit energetico si amplia ulteriormente, per effetto dei forti rialzi dei valori medi unitari all’import di gas, greggio e prodotti della raffinazione, e raggiunge i circa 31 miliardi nei primi quattro mesi dell’anno. Nello stesso periodo, il deficit commerciale supera ampiamente i 10 miliardi, a fronte di un avanzo di oltre 17 miliardi dei primi quattro mesi del 2021. Ad aprile, prosegue la forte crescita dei prezzi all’import, più accentuata per l’area non euro; su base annua, i prezzi continuano ad accelerare (+21,2%, da +19% di marzo), spinti da rialzi diffusi, più marcati per prodotti energetici e beni intermedi».

 

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