Taiwan, la Cina non cessa le esercitazioni militari
Proseguono le esercitazioni militari cinesi «nello spazio aereo e marittimo» intorno a Taiwan, oltre la dead line fissata inizialmente a ieri. Lo ha annunciato l’Esercito popolare di liberazione, sottolineando che le esercitazioni, seppure su scala ridotta (interessata solo una zona sulle sette precedentemente coinvolte), si concentrano «sull’organizzazione di operazioni congiunte anti-sottomarino e attacchi marittimo». Conferme in tal senso sono arrivate anche dal ministero della Difesa di Taiwan, che monitora costantemente la situazione e ha denunciato «con fermezza la decisione della Cina di estendere le esercitazioni militari» «La provocazione e l’aggressione della Cina hanno danneggiato lo status quo dello Stretto di Taiwan e sollevato tensioni nella regione», ha accusato il ministero in una nota. Pechino ha rivendicato la legittimità delle esercitazioni militari intorno all’isola, che secondo i piani del Partito comunista cinese dovrà essere annessa alla Repubblica popolare cinese entro (e non oltre) il 2049, centenario della fondazione dello Stato comunista: sono un «avvertimento necessario» per gli Stati Uniti, storici alleati di Taiwan, e il governo taiwanese, ha detto il portavoce del ministero della Difesa cinese, Wu Qian, aggiungendo che sono una replica «del tutto ragionevole e appropriata» alle loro recenti «provocazioni». Evidente il riferimento alla visita a Taiwan della speaker della Camera dei rappresentanti degli States, Nancy Pelosi, che ha irritato i vertici cinesi.