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I cambiamenti climatici ci renderanno più poveri

Lo sostiene uno studio della Scuola Superiore di Sant’Anna di Pisa mentre, secondo un sondaggio del King’s College di Londra, poco più della metà degli italiani pensa che subirà personalmente l’impatto del climate change

di Redazione

I cambiamenti climatici in atto incideranno anche sugli equilibri sociali, aumentando la povertà in molti Paesi. Lo sostiene un’analisi dell’Istituto di Economia e il Dipartimento di Eccellenze EmbeDS – Economics and Management in the era of Data Science – della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, pubblicata sulla Pnas, la rivista dell’Accademia nazionale delle Scienze degli Stati Uniti.

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Secondo lo studio, che ha analizzato i dati sulle variabili climatiche e sulle disuguaglianze di reddito degli ultimi 40 anni e relativi a 101 Paesi, i cambiamenti climatici – siccità, precipitazioni sempre più intense, temperature elevate rispetto la media – renderanno più poveri l’86% dei Paesi del pianeta, amplificando ulteriormente le disuguaglianze di reddito. I poveri saranno sempre più poveri.

Dall’analisi emerge che le conseguenze saranno più dannose nei confronti dei Paesi con un’economia largamente dipendente dal comparto agricolo: fino a 35 volte superiori, se confrontati con un Paese sviluppato.

Nel peggiore degli scenari, i Paesi che dipendono fortemente dall’agricoltura vedranno un aumento del 45% della disuguaglianza di reddito, esclusivamente come conseguenza di anomalie di precipitazione. Se consideriamo anche le anomalie di temperatura, l’aumento atteso arriva al 78%.

La crisi climatica è un tema particolarmente importante, al netto della causa. Che la maggior parte degli italiani ritiene da imputare all’essere umano, secondo un recente sondaggio del King’s College di Londra sulla percezione climatica. Dalla rilevazione, condotta interpellando 12 mila persone sparse in 6 Paesi europei – oltre all’Italia, l’elenco include Norvegia, Regno Unito, Germani, Polonia, Irlanda –, emerge che l’82% degli italiani – la media si ferma al 74% – crede che il cambiamento climatico «è principalmente causato dall’attività umana». Il 10% non ci crede mentre l’8% si confessa incerto.

Poco più della metà degli italiani sostiene che entro il prossimo decennio subirà personalmente le conseguenze del climate change – un dato in linea con la media rilevata dal sondaggio –, ma la quota sale al 70% nel caso di impatti diretti sull’Italia. Circa tre quarti del campione italiano si dice preoccupato per gli effetti della crisi climatica su di sé (l’85% per quelli sull’Italia) mentre l’88% è preoccupato per le generazioni future.

 

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