«Sempre più probabile una recessione»
L’analisi della Confcommercio: previsto un calo dello 0,7% del PIL mensile a novembre
di Redazione
Per il mese di novembre la Confcommercio prevede un calo del Prodotto Interno Lordo mensile dello 0,7%, facendo riportare un uovo rallentamento anche al dato annuo, sceso ad un +0,4%, contro il +1,9% di ottobre, il +2,4% di settembre e il +3,2% di agosto. Un risultato che fa intravedere lo spettro della recessione tecnica, che appare «sempre più probabile – spiega il direttore dell’ufficio studi, Mariano Bella – a cavallo della fine del 2022».
Dopo il rimbalzo di agosto, la produzione industriale è tornata in territorio negativo, riportando un calo dell’1,8% a settembre su agosto e dello 0,5% su base tendenziale. Una tendenza, spiega la Confcommercio, che dovrebbe proseguire anche ad ottobre e a novembre.
Male anche i consumi, con l’ICC che a ottobre ha riportato un calo annuo dell01,4%, influenzato negativamente dalla domanda di beni, per la quale l’indicatore segnala un -2,7%, e controbilanciato dai servizi, i cui consumi risultano invece in crescita del 2,1%. «All’interno dell’aggregato dei beni – si legge nell’analisi dell’associazione di categoria – per alcuni segmenti (alimentari, mobili ed elettrodomestici) la flessione su base annua comincia ad assumere toni significativi. Rimane critica la situazione nel settore dell’automotive nonostante il lieve miglioramento di ottobre».
Per quanto riguarda l’inflazione, salita a ottobre del 3,4% su base mensile e dell’11,8% su base annua, dovrebbe registrare un rallentamento nel corso del mese di novembre, riportando un +0,4% rispetto al mese precedente e un +11,7% rispetto al novembre dello scorso anno. «La minor dinamicità dell’inflazione nel mese in corso – spiegano dall’ufficio studi della Confcommercio – non sembra, peraltro, preludere all’inizio di una fase di rientro che potrebbe concretizzarsi solo a partire dal secondo quarto del prossimo anno».