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L’impatto dei bonus edilizi sul settore e sui conti pubblici

L’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha parlato di «una pesante eredità per il futuro»

di Redazione

Da tempo ormai l’Italia si sta trovando di fronte all’impatto (all’inizio fortemente sottostimato) che i bonus edilizi varati a partire dal 2020 avranno sui conti pubblici italiani. A dare i numeri reali, insieme a qualche previsione, ora è l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, che in una memoria inviata alle commissioni Finanze di Camera e Senato parla di «pesante eredità per il futuro». 

Che questa tipologia di bonus abbia contribuito a risollevare un settore che fino a pochi anni fa si trovava in forte difficoltà è innegabile e per confermarlo basta osservare non solo l’impatto sulla crescita del PIL (circa un terzo tra il 2021 ed il 2022, registrando un +12,3%), ma anche le serie storiche dell’Istat relative alla produzione nelle costruzioni e alla fiducia delle imprese attive nel settore. 

Produzione nelle costruzioni (base 2015=100) – Fonte: Istat
Clima di fiducia delle imprese delle costruzioni (base 2021=100) – Fonte: Istat

Solo nel 2023, secondo l’Osservatorio congiunturale 2024 dell’Ance, i bonus edilizi hanno generato lavori per 80 miliardi di euro, di cui 44 miliardi relativi al superbonus (nove miliardi in più rispetto al 2022), per una crescita del comparto delle abitazioni dello 0,7%. Impatto che si è riversato anche sull’occupazione del settore, con le casse edili che nell’arco dei primi nove mesi dello scorso anno hanno registrato un aumento dello 0,9% su base annua del numero delle ore lavorate e del 2,9% dei lavoratori regolarmente iscritti.

Che però non sia oro tutto ciò che luccica lo conferma l’analisi dell’Upb, secondo la quale, appunto, «il Superbonus, insieme al bonus facciate e, in misura minore, gli incentivi alle imprese Transizione 4.0 hanno inciso marcatamente sui conti pubblici degli ultimi anni lasciando anche una pesante eredità sul futuro. I loro effetti finanziari risultano a oggi superiori a quelli attesi nelle stime ufficiali per l’intero periodo di validità delle misure».

Secondo l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, infatti, al 1° marzo 2024, data di pubblicazione del conto economico delle Amministrazioni pubbliche, l’ammontare del Superbonus nel periodo 2020-23 è stato pari a circa 170 miliardi. «Quanto rilevato in termini di competenza economica nel quadriennio 2020-23 – spiega l’Upb – inciderà, a livello di debito, soprattutto sul triennio 2024-26: a un impatto in media annua pari allo 0,5 per cento del PIL nel triennio 2021-23, seguirà un onere più elevato pari a circa l’1,8 per cento in quello successivo».

 

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