La ripresa stenta a decollare
Una ripresa vera e propria stenta a decollare: la risalita dei consumi è ancora timida e l’andamento del prodotto interno lordo, dopo una partenza apparentemente (e lievemente) dinamica, ha ripreso a indebolirsi.
Secondo l’indicatore della Confcommercio, a gennaio i consumi delle famiglie italiane sono rimasti infatti stabili rispetto all’ultimo mese del 2015, riportando però una crescita dell’1,4% rispetto allo stesso mese dello scorso anno: segno che qualcosa, nell’arco dei dodici mesi, si è mosso, ma fin troppo lentamente. Come evidenziato dalla Confommercio, si tratta di una dinamica in linea con altri indicatori congiunturali “che, pur mostrando un progressivo miglioramento del quadro economico, tradiscono l’assenza di slancio della ripresa e il permanere di elementi di incertezza sulle prospettive a breve”. Una tendenza riscontrata anche dai consumatori, visto il calo della fiducia registrato dall’Istat nel mese di febbraio (da 118,6 punti a 114,5).
Nel dettaglio, l’ICC segnala che la stabilità dei consumi tra dicembre e gennaio è il risultato di un lieve aumento, pari allo 0,1%, della domanda dei beni e di una altrettanto lieve contrazione, dello 0,1%, di quella relativa ai servizi. Il dato tendenziale è invece il risultato di un incremento della domanda sia di beni (+1,5%) che di servizi (+1,2%).
Allarmanti sono invece le stime per il mese in corso: le previsioni relative a marzo indicano una variazione nulla rispetto a dicembre e un -0,4% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
Anche gli ultimi dati dell’Istat riguardanti l’andamento del Pil confermano un rallentamento rispetto ai primi mesi del 2015. Osservando le componenti della domanda si nota che, già alla fine del 2015, la spesa per i consumi delle famiglie ha subito un ridimensionamento, passando dal +0,3% del terzo trimestre al +0,2% del quarto.
Più in generale nel quarto trimestre del 2015 il nostro Prodotto interno lordo è cresciuto di appena 0,1 punti percentuali, confermando l’ennesimo rallentamento rispetto al +0,4% del primo trimestre (nel secondo si è infatti registrato un +0,3% e nel terzo un +0,2%).