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In crescita il monte ore lavorate

impresaNell’ultimo trimestre del 2015, tanto nell’industria quanto nei servizi, le posizioni lavorative dipendenti hanno registrato una crescita, rispettivamente dello 0,7% e dell’1,2% e rispetto allo stesso periodo del 2014 sono risultate in aumento dello 0,4 e del 4% (dati Istat), a conferma di come negli anni il trend occupazionale dei servizi abbia evidenziato migliori prestazioni al confronto con gli altri settori di attività economica.
Per comprendere meglio il reale andamento del mercato del lavoro è opportuno analizzare le diverse dinamiche che lo compongono. Non solo dal lato dell’offerta di lavoro quindi, ma anche dal lato della domanda (cioè le imprese). Un indicatore importante, in questo senso, è quello dei posti vacanti che aiuta a misurare la vitalità del mercato. In generale il tasso di posti vacanti è stabile allo 0,6%, ma a livello settoriale cresce di un punto percentuale proprio nei servizi (mentre non mostra variazioni nell’industria).
Altro tema importante: il monte ore lavorate. Che – in riferimento alle imprese con almeno dieci dipendenti – è aumentato su base congiunturale dell’1% nell’industria e dell’1,1% nei servizi. In termini tendenziali (al netto degli effetti di calendario, precisa l’Istat) del 2,2% nell’industria e del 4,1% nei servizi, segnando così un miglioramento. Le ore lavorate per dipendente sono invece aumentate dello 0,3% nell’industria e diminuite dello 0,4% nei servizi rispetto al trimestre precedente. Rispetto al quarto trimestre 2014 sono cresciute dell’1,3% nell’industria, ma calate dello 0,1% nei servizi.
Nel quarto trimestre 2015 le imprese della medesima tipologia (industriali e dei servizi con almeno 10 dipendenti) hanno utilizzato 15,1 ore di Cig ogni mille ore lavorate, con un calo di 10,1 ore ogni mille rispetto allo stesso trimestre del 2014. Nell’industria le ore di Cig sono state 27,7 ogni mille ore lavorate (-18,0 ore in un anno), nei servizi 5,8 ogni mille ore lavorate (-4 ore ogni mille).
Per quanto riguarda infine le prospettive future sull’occupazione, già nella consueta nota mensile l’Istat aveva osservato che a febbraio le aspettative degli imprenditori per i tre mesi successivi non sono le stesse tra i vari settori. Ad esempio peggiorano, seppur di poco, nel settore manifatturiero, mentre migliorano nelle costruzioni e nel commercio e scendono nei servizi.

 

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