Imprese: le imposte versate allʼErario | T-Mag | il magazine di Tecnè

Imprese: le imposte versate allʼErario

Secondo la CGIA di Mestre, il calo delle tasse a carico delle imprese, diminuite tra il 2007 e il 2014 di 18,8 miliardi di euro, non è dovuto, in realtà, ad una riduzione della pressione fiscale generale

tasse_pressione_fiscaleIl presidente del Consiglio Matteo Renzi ha promesso che il prossimo anno il governo abbasserà al 24% tanto l’IRES per le società di capitale quanto l’IRI per le società di persone. Se verrà confermato, l’Ufficio studi della CGIA di Mestre stima che il taglio dell’IRES promesso dal premier consentirà alle imprese di risparmiare complessivamente 4,1 miliardi di euro. Ad oggi, gli utili delle società di capitali (SpA, SRL, cooperative…) e dei gruppi di società (società finanziarie e di investimento, società controllate e collegate…) sono tassati con un’aliquota al 27,5%. Complessivamente, osserva la CGIA di Mestre, le aziende e i gruppi interessati da questa riduzione dell’IRES dovrebbero essere circa 628 mila, pari al 15% del totale delle imprese attive nel nostro Paese.
La riduzione annunciata dal presidente del Consiglio e prevista anche dall’ultima legge di Stabilità permetterà ad ogni società di capitale e a ciascun gruppo di società di risparmiare rispettivamente 4.143 e 422.331 euro all’anno.
Oltre a sottrarre tempo – la Banca mondiale stima che nel 2014 le imprese italiane hanno dedicato 269 ore al pagamento delle imposte (92 ore in più rispetto alla media dei Paesi OCSE) –, le tasse richiedono un esborso economico notevole. Secondo l’Ufficio studi della CGIA di Mestre, nel 2014 le imprese italiane hanno destinato 96,9 miliardi di euro al pagamento delle imposte: IRES (31 miliardi di euro), IRPEF sul reddito pagata dalle persone fisiche (23,5 miliardi), IRAP (20,9 miliardi) e tributi locali (13 miliardi di euro).
Il calcolo della CGIA è probabilmente sottostimato: non potendo calcolare gli importi esatti pagati dalle imprese, l’analisi dell’Ufficio studi non tiene conto dell’imposta sui rifiuti, dell’imposta di registro, quella di bollo, il canone RAI, le concessioni governative e i contributi delle concessioni edilizie.
Secondo la CGIA di Mestre, il calo registrato negli ultimi anni – dal 2007 al 2014 il peso complessivo delle imposte sulle imprese è diminuito di 18,8 miliardi di euro – non è dovuto ad una riduzione della pressione fiscale generale, ma è imputabile alla crisi economica che ha influenzato negativamente la crescita del Prodotto interno lordo (PIL) ed ha ridotto di 168 mila unità il numero complessivo delle imprese attive in Italia.

 

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