Che anno è stato per l’agricoltura in Italia?
Che anno è stato per il settore agricolo in Italia? Nel complesso positivo, ma con delle zone d’ombra, come emerge dalla recente analisi di Confagricoltura. Pur trattandosi di stime e non di dati definitivi, il comparto dovrebbe registrare un aumento del valore aggiunto, in termini reali, del 2%. Un ulteriore recupero, anche se inferiore a quello osservato nel 2015.
Ad influire sui risultati anche la fase deflativa, con ripercussioni sui prezzi all’origine dei prodotti agricoli e sui costi di produzione. Si stima che alla fine dell’anno scorso l’andamento complessivo dei prezzi all’origine è stato mediamente in calo del 5-6% rispetto ad un calo medio dei costi di produzione che non dovrebbe superare il 2-2,5%.
Tale dinamica, tuttavia, ha provocato diverse situazioni. Per alcuni segmenti si è visto un vero e proprio crollo del prezzo su base annua, per altri – che in passato la crisi aveva colpito duramente – si sono verificati dei recuperi per via delle condizioni ora più favorevoli (si pensi alle carni). Tuttavia, dall’altro lato, il 2016 è stato un anno in controtendenza – rispetto al 2015, che invece aveva segnato una risalita dai cali ininterrotti del periodo precedente – sul fronte dei consumi: quelli alimentari delle famiglie italiane dovrebbero perciò ridursi dell’1-1,2%.
Dal punto di vista delle imprese che operano in questo settore, il 2016 – elaborazioni su dati Istat – è stato caratterizzato dalla stabilità. Il numero delle aziende agricole iscritte nel registro delle imprese ha evidenziato una variazione pressoché nulla, interrompendo così l’emorragia degli anni precedenti. Ma la risalita appare difficoltosa in quanto la differenza con il 2010 è ancora piuttosto ampia.
In compenso l’occupazione accelera e dovrebbe far segnare una crescita del 5% sul 2015. Nel 2013, secondo i dati contenuti nell’Annuario statistico dell’Istat – le aziende agricole italiane occupavano 992 mila unità di lavoro (Ula), realizzando una produzione di 43,9 miliardi di euro e un valore aggiunto di 24,9 miliardi di euro.
Per quanto riguarda l’export si ritiene che il 2016 si sia chiuso con un aumento del 3,5% delle esportazioni dell’agroalimentare. Per Coldiretti si tratta di un anno record, pari a 38 miliardi di euro. I prodotti del Made in Italy, sempre secondo Coldiretti, sono stati destinati in larga parte ai partner europei, ma aumenti delle esportazioni hanno riguardato anche i mercati nordamericani e asiatici. Mentre soffrono gli scambi con la Russia a causa dell’embargo.