Cresce l’Eurozona, ma non mancano i rischi
L’Eurozona – nonostante alcuni fattori destabilizzanti come i referendum in Italia e nel Regno Unito, le tensioni geopolitiche e il rallentamento del commercio mondiale – continua a crescere. A confermarlo sono le ultime stime diffuse dall’Istat (elaborate insieme a Ifo e Insee), secondo cui nel quarto trimestre del 2016 il Pil dell’area della moneta unica dovrebbe mettere a segno un +0,4% congiunturale, accelerando rispetto al trimestre precedente, e consentendo alla media annua di portarsi al +1,6%, in linea con il risultato consolidato del 2015.
L’analisi dei tre Istituti di statistica evidenzia come a trainare la crescita (alla luce, appunto, del rallentamento del commercio globale) sono soprattutto i consumi pubblici e privati, che nel quarto trimestre dell’anno appena concluso dovrebbero aver registrato un progresso di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,6% rispetto allo stesso periodo del 2015 (della stessa entità anche la crescita tendenziale del Pil del quarto trimestre).
Bene anche gli investimenti, previsti in crescita dello 0,7% congiunturale e del 2,4% tendenziale. Le stime riguardanti l’intero 2016 indicano un +1,7% per i consumi e un +2,9% per gli investimenti, mentre il commercio con l’estero sembrerebbe non aver fornito un contributo significativo alla crescita del Pil.
Per quanto riguarda invece l’indice dei prezzi al consumo, dopo il calo dello 0,1% cha ha interessato il secondo trimestre, nel terzo si è registrato un’inversione di tendenza al +0,3% tendenziale. Le stime per il quarto trimestre indicano un’accelerazione al +0,7% che dovrebbe aver comportato per l’intero anno un +0,2%, accelerando rispetto al +0,1% del 2015.
Passando invece alle prime stime per l’anno in corso, dalle tabelle che accompagnano l’outlook emerge che l’indice dei prezzi potrebbe riportare un’accelerazione nei primi due trimestri del 2017, riportando in entrambi i casi un +1,5%. Nello stesso periodo il Pil dovrebbe mettere a segno un +0,4% congiunturale e un +1,5% tendenziale nel primo trimestre e un +0,4% congiunturale e un +1,6% tendenziale nel secondo.
Di entità simile anche le crescite previste per i consumi: +0,4% congiunturale e +1,4% tendenziale in 1T 2017 e +0,4% e 1,5% in 2T 2017. In accelerazione anche gli investimenti che però, almeno nel caso delle imprese, potrebbero risentire delle incertezze politiche legate alle prossime elezioni in Francia, Germania e Paesi Bassi e degli effetti a lungo termine dei referendum in Italia e nel Regno Unito.