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Il Green New Deal, in cifre

Obiettivo: raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. La Commissione europea prevede un piano di investimenti da 1.000 miliardi di euro in dieci anni

di Redazione

Il 2019 è stato stato il secondo anno più caldo registrato dal 1880, secondo la NASA e la National Oceanic and Atmospheric Administration. Non solo: dall’analisi emerge che nell’ultimo decennio si siano registrati i sei anni più caldi di sempre, con picchi di temperature elevate osservati proprio negli ultimi cinque anni. È anche in virù di questi dati che la lotta al cambiamento climatico è diventato argomento prioritario, al centro dell’agenda politica internazionale. La Commissione europea di Ursula von der Leyen ha presentato il Green New Deal, un piano di investimenti il cui obiettivo è raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 (per un totale di 1.000 miliardi di euro in dieci anni, che tuttavia potrebbero non bastare per raggiungere il traguardo).

Viene intanto istituito un nuovo fondo tramite il Meccanismo per una transizione equa da 7,5 miliardi di euro (i paesi europei potranno inoltre beneficiare del programma InvestEU e dell’utilizzo delle risorse
del Gruppo BEI). Scopo di tale meccanismo è favorire la transizione, appunto, di quei settori e delle regioni che ancora oggi sono troppo dipendenti dalle fonti fossili. In altre parole significa riconvertire il sistema economico e produttivo. All’Italia saranno destinati 364 milioni di euro dal nuovo Fondo europeo di transizione equa, cifre che dovrebbero poi far salire l’importo a 1,3 miliardi quando verrà aggiunto il cofinanziamento nazionale, così da smuovere investimenti pubblici e privati per un valore – secondo le stime di Bruxelles – di circa 4,8 miliardi.

Il Parlamento europeo ha dato qualche giorno fa il via libera al piano per la neutralità climatica e «chiede – si legge sul sito del PE – una normativa ambiziosa in materia di clima e di portare al 55%, rispetto ai livelli del 1990, l’obiettivo dell’UE per il 2030 in materia di riduzione delle emissioni interne di GES (invece che “tra il 50% e il 55%”, come proposto dalla Commissione). Inoltre esorta la Commissione a presentare quanto prima una proposta in tal senso, onde consentire all’Unione di adottare tale obiettivo con largo anticipo rispetto alla COP26 di novembre. Infine, i deputati auspicano l’introduzione di obiettivi intermedi dell’UE per il 2040».

«Combattere i cambiamenti climatici e preservare il nostro ambiente, gli oceani e la biodiversità» dovrebbe essere la principale priorità del Parlamento europeo (PE), secondo la maggioranza dei cittadini dell’UE (32%, tema più citato in 11 Stati membri) consultati in un sondaggio Eurobarometro commissionato proprio dal PE e condotto nell’ottobre 2019.

 

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