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L’impatto del coronavirus: dal turismo all’ambiente

In Italia crescita a rischio, turismo in affanno e consumi che si riducono. L’emergenza fa diminuire le emissioni di CO2 in Cina

di Redazione

L’emergenza coronavirus, se si trasformasse in una pandemia, potrebbe causare una recessione a livello mondiale e secondo il report di Moody’s il virus avrà un impatto sul Pil di quasi un punto percentuale nel primo trimestre. Intanto in Italia, dove il virus sta paralizzando la società, soprattutto nel settentrione, il danno economico è già evidente, dato che la stampa internazionale, come ha sottolineato il vicepresidente di Federturismo, ha ripreso questo nostro spirito allarmistico.

TURISMO
In pochi giorni l’Italia è diventata un paese non sicuro per viaggiare con danni di immagine e di conseguenza economici rilevanti. Secondo Federturismo, il solo annullamento delle gite scolastiche rappresenta un mancato business per 316 milioni di euro. Anche Federalberghi sottolinea l’impatto del coronavirus sul settore turistico, settore di punta in Italia soprattutto in questo periodo di intensa attività – il fatturato della stagione primaverile pesa per il 30% sul totale annuo – per le festività legate al carnevale, ma anche in previsione della Pasqua. Infatti di norma a febbraio-marzo gli esercizi ospitano 14,5 milioni di turisti sia italiani che stranieri, per un totale di 40 milioni di pernottamenti. In via precauzionale sono stati annullati concerti, eventi, manifestazioni e convegni non solo nelle zone rosse e questo coinvolge inevitabilmente tutte le attività produttive (dai trasporti, agli alberghi, ai ristoranti) di un settore che muove il 13% del Pil nazionale. Tra gli eventi che in settimana sono stati compromessi dal virus e che rappresentano un appuntamento importante nello scenario internazionale le sfilate nella Milano Fashion Week di Armani e di Laura Biagiotti che si sono tenute a porte chiuse, il carnevale di Venezia ed il Salone del mobile, rinviato a giugno.

CONSUMI
Secondo un calcolo Confesercenti, basato su una previsione di crisi limitata, l’emergenza coronavirus potrebbe comportare una perdita pari a 3,9 miliardi di euro di consumi. Il danno che ne conseguirebbe, secondo le stime dell’associazione, potrebbe portare alla chiusura di 15 mila piccole imprese in tutti i settori e una perdita di oltre 60 mila posti di lavoro. Dall’altro lato secondo i dati dell’istituto Nielsen, il coronavirus ha fatto crescere esponenzialmente le vendite di gel igienizzanti: entro fine febbraio verranno vendute oltre un milione di pezzi. Attualmente il conteggio è di 900 mila confezioni vendute nelle prime sei settimane dell’anno, equivalenti ad un giro d’affari di 2,5 milioni, l’800% in più dello stesso periodo del 2019. 

SMART WORKING
Tra le misure straordinarie adottate per contenere la diffusione del virus e non fermare la produzione, il governo italiano ha predisposto di facilitare lo smart working per le aziende e i lavoratori nella zona rossa. La direttiva è stata seguita da altre grandi aziende del Nord Italia, ma potrebbe ampliarsi ulteriormente perché secondo un calcolo dei Consulenti del lavoro, i dipendenti italiani potenzialmente impiegabili in smart working sono 8,36 milioni (a fronte dei 570 mila dipendenti che nel 2019 potevano scegliere di lavorare in modalità smart). 

IMPATTO AMBIENTALE
Intanto una conseguenza positiva del coronavirus giunge proprio dalla Cina: le misure adottate dal governo per contenere l’epidemia, annullamento dei festeggiamenti del capodanno, negozi, cantieri e industrie chiusi, hanno comportato anche un drastico calo della domanda energetica e delle emissioni di CO2. Tra le riduzioni più significative quella del consumo di carbone e di petrolio (che registrano un -25%), nonché della produzione di acciaio. Questo, insieme ad una drastica riduzione dei voli aerei ha abbattuto le emissioni di CO2: se lo scorso anno la Cina, una delle nazioni più inquinanti del mondo, ha rilasciato quasi 400 milioni di tonnellate di CO2, quest’anno nello steso periodo si è registrato un calo di 100 milioni di tonnellate. 

 

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