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Il decreto “Cura-Italia” del governo

Il provvedimento mira a contrastare l’emergenza sanitaria ed economica e prevede di mettere in campo 25 miliardi di euro e di attivare flussi per ulteriori 350 miliardi

di Redazione

È stato approvato oggi, lunedì 16 marzo, dal Consiglio dei ministri, il decreto, rinominato “Cura-Italia”, che contiene le misure economiche per fronteggiare l’emergenza coronavirus.

Il “modello italiano” per la politica economica come è stato definito dal premier Giuseppe Conte, prevede di mettere in campo 25 miliardi di euro e di attivare flussi per ulteriori 350 miliardi. La manovra economica, seppur poderosa, non esaurirà l’intervento statale a sostegno delle imprese e dei cittadini, ma mira ad essere una prima risposta.

In sintesi la manovra, presentata in una conferenza stampa da Conte e dai ministri Gualtieri e Catalfo, stanzia 25 miliardi divisi in cinque assi principali: circa tre miliardi e mezzo per il finanziamento del servizio sanitario nazionale e della protezione civile; 10 miliardi a sostegno dell’occupazione e dei lavoratori, verranno quindi estesi gli ammortizzatori sociali a tutti i dipendenti per nove settimane, anche per i dipendenti di piccole aziende e previsti aiuti per i lavoratori autonomi, rinnovabili in un secondo decreto.

Nello specifico sono previste risorse per 1,3 miliardi per il Fondo di integrazione salariale e 3,3 miliardi per la cassa integrazione in deroga. È stato decretato un congedo parentale speciale di 15 giorni che potrà prevedere in alternativa bonus baby sitter fino a 600 euro, nonché l’ampliamento delle giornate concesse dalla legge 104, fino a 12 giorni per il periodo marzo e aprile. Per gli autonomi ed i liberi professionisti sono stati invece stanziati tre miliardi a tutela del periodo di inattività, a cui si aggiunge la sospensione dei contributi previdenziali.

Un ulteriore intervento prevede che tutte le procedure di licenziamento effettuate dal 23 febbraio siano fermate. Il decreto prevede anche un’iniezione di liquidità, che può mobilitare 350 miliardi di finanziamento grazie alla sospensione delle rate dei prestiti e dei mutui. In campo fiscale vengono sospesi gli obblighi del versamento di tributi. Mentre l’ultima manovra, solamente accennata, prevede un sostegno a quei settori maggiormente colpiti, tra cui il trasporto merci.

 

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