Eurozona, le stime della BCE: inflazione al 6,8% nel 2022 (al 3,3% quella di fondo) | T-Mag | il magazine di Tecnè

Eurozona, le stime della BCE: inflazione al 6,8% nel 2022 (al 3,3% quella di fondo)

A maggio l’inflazione nell’Eurozona ha ripreso ad aumentare in misura significativa, principalmente a causa dei rincari dei beni energetici e alimentari, anche per l’impatto della guerra. Ma le pressioni inflazionistiche si sono ampliate e intensificate, facendo registrare un forte incremento dei prezzi di molti beni e servizi. Gli esperti dell’Eurosistema hanno rivisto significativamente al rialzo lo scenario di base delle proiezioni sull’inflazione, che rimarrà su un livello elevato inopportuno per qualche tempo. Tuttavia, la moderazione dei costi dell’energia, l’attenuarsi delle turbative dell’offerta connesse alla pandemia e la normalizzazione della politica monetaria dovrebbero determinare un calo dell’inflazione. Le nuove proiezioni degli esperti indicano un tasso di incremento dei prezzi annuo del 6,8% nel 2022, che si ridurrebbe al 3,5% nel 2023 e al 2,1% nel 2024, valori superiori a quelli riportati nell’esercizio previsivo di marzo. Pertanto, alla fine dell’orizzonte di proiezione l’inflazione complessiva dovrebbe collocarsi lievemente al di sopra dell’obiettivo del Consiglio direttivo. Livelli superiori rispetto alle proiezioni di marzo sono previsti anche per l’inflazione al netto dei beni energetici e alimentari, che si porterebbe in media al 3,3% nel 2022, al 2,8% nel 2023 e al 2,3% nel 2024.

L’ingiustificata aggressione della Russia all’Ucraina continua a gravare sull’economia in Europa e oltre i suoi confini. Si ripercuote sul commercio, causa carenze di materiali e contribuisce alle quotazioni elevate dell’energia e delle materie prime. Questi fattori seguiteranno a pesare sulla fiducia e a frenare la crescita, specialmente nel breve periodo. Nondimeno, vi sono le condizioni perché l’espansione economica proceda, grazie alla riapertura in corso delle attività economiche, al vigore del mercato del lavoro, al sostegno di bilancio e al risparmio accumulato durante la pandemia. Una volta venute meno le attuali circostanze negative, l’attività economica dovrebbe tornare a segnare un aumento. Questo scenario trova sostanzialmente riscontro nelle proiezioni degli esperti dell’Eurosistema, che anticipano una crescita annua del PIL in termini reali del 2,8% nel 2022 e del 2,1% nel 2023 e nel 2024. Rispetto alle proiezioni di marzo, le prospettive sono state riviste significativamente al ribasso per il 2022 e il 2023, mentre per il 2024 sono state corrette al rialzo.

 

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