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Prezzi al consumo: ad agosto inflazione +8,4% su base annua, al top da dicembre 1985

Su base mensile la crescita è dello 0,8%, accelerano gli energetici. Nell’Eurozona +9,1% sull’anno

di Redazione

Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel mese di agosto 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,8% su base mensile e dell’8,4% su base annua (da +7,9% del mese precedente). L’accelerazione dell’inflazione su base tendenziale, spiega a tale proposito l’Istituto nazionale di statistica, si deve prevalentemente da una parte ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +42,9% di luglio a +44,9%) e in particolare degli Energetici non regolamentati (da +39,8% a +41,6%; i prezzi dei Beni energetici regolamentati continuano a registrare una crescita molto elevata ma stabile a +47,9%), e dall’altra a quelli dei Beni alimentaria lavorati (da +9,5% a +10,5%) e dei Beni durevoli (da +3,3% a +3,9%). Registrano, invece, un rallentamento i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +8,9% a +8,4%).

«Sono l’energia elettrica e il gas mercato libero – è il commento dell’Istat – che producono l’accelerazione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (in parte mitigata dal rallentamento di quelli dei carburanti) e che, insieme con gli alimentari lavorati e i beni durevoli, spingono l’inflazione a un livello (+8,4%) che non si registrava da dicembre 1985 (quando fu pari a +8,8%). Accelerano, così, l’inflazione al netto degli energetici e degli alimentari freschi (+4,4%; non era così da maggio 1996 quando fu +4,7%), al netto dei soli beni energetici (+4,9%; non era così da aprile 1996) e la crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” (+9,7%; un aumento che non si osservava da giugno 1984)».

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, aggiunge dunque l’Istat, accelera da +4,1% a +4,4% e quella al netto dei soli beni energetici da +4,7% a +4,9%. Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +11,1% a +11,8%), mentre è sostanzialmente stabile la crescita di quelli dei servizi (da +3,6% a +3,7%); si amplia, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -7,5 di luglio a -8,1 punti percentuali). Accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +9,1% a +9,7%), mentre rallentano quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,7% a +7,8%).

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+3%), dei Servizi relativi ai trasporti (+2,4%, anche a causa di fattori stagionali), degli Alimentari lavorati (+1,2%), dei Beni durevoli (+0,8%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,7%, anche a causa di fattori stagionali).

L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +7% per l’indice generale e a +3,5% per la componente di fondo. Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,8% su base mensile e del 9% su base annua (da +8,4% nel mese precedente). Nell’Eurozona, secondo gli ultimi dati Eurostat, l’inflazione è cresciuta del 9,1% su base tendenziale.

 

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