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Il lavoro tra progettualità individuale e incertezza nel futuro

Secondo l’Eurispes meno della metà dei lavoratori intervistati ritiene che la propria occupazione attuale consenta di fare progetti. Le difficoltà emergono soprattutto tra i più giovani

di Redazione

Meno della metà dei lavoratori intervistati dall’Eurispes per l’indagine contenuta nel Rapporto Italia 2023 (49,6%), ritiene che il proprio lavoro attuale consenta di fare progetti per il futuro, mentre il 50,4% pensa il contrario. La maggioranza (52,6%) afferma che la sua occupazione permette di garantire sicurezza alla propria famiglia, mentre per il 47,4% non è così. Oltre un quarto (26,5%) dei lavoratori sostiene che il proprio impiego lo costringe a cercare una nuova occupazione. Il 31,2% dichiara che il suo lavoro gli rende difficile arrivare a fine mese. Il lavoro non permette di sostenere spese importanti (mutuo, automobile, casa) nel 48,9% dei casi. Più di un intervistato su quattro (26,9%) con la propria situazione lavorativa si trova a chiedere aiuto alla famiglia. Al 21,7% l’attuale occupazione impedisce di vivere per conto suo, al 17,9% di avere figli. La situazione occupazionale così riferita dall’Eurispes mette in risalto tutte le difficoltà accessorie al mercato del lavoro, al netto cioè dei problemi eventualmente legati alla disoccupazione. E tali difficoltà riguardano in misura maggiore la platea di lavoratori più giovane.

Foto di KOBU Agency su Unsplash

Carichi troppo pesanti di lavoro (44,3%) e mancanza di tempo per se stessi (39,2%) sono i disagi più diffusi tra i lavoratori, dice ancora l’Eurispes. Seguono: rapporti conflittuali con i superiori (34,9%), difficoltà nel conciliare lavoro e famiglia (34,3%), negli spostamenti casa-lavoro (33,6%), assenza di stimoli professionali (31,2%), mentre circa il 30% lamenta rapporti conflittuali con i colleghi oppure malessere psicofisico associato al lavoro. Il 27,4% soffre l’insicurezza del posto di lavoro, il 26,2% ritiene che i propri diritti siano scarsamente tutelati e circa il 26% è preoccupato dalla precarietà del contratto; quasi un quarto (23,6%) sperimenta l’irregolarità nei pagamenti. Nell’ultimo anno – si legge nel Rapporto Italia 2023 – alcuni hanno svolto un doppio lavoro (32,9%), hanno lavorato senza contratto (20,1%), hanno svolto un lavoro meno qualificato rispetto alle proprie competenze (23,6%) o un lavoro notturno (15%). Il 35,6% ha lavorato da casa. Tra chi ha abbandonato il lavoro e chi ha pensato di farlo, emerge che questo è avvenuto a causa delle mancate retribuzioni (24,4%), perché vittima di mobbing (26,7%), per mancanza di un contratto (21,2%), per aver subìto molestie sessuali (12,6%).

Riguardo le categorie di lavoratori la cui inclusione non sempre risulta adeguatamente garantita – le donne, le persone con orientamento non eterosessuale, gli stranieri –, l’Eurispes osserva che sulle pari opportunità di genere, il 26,8% del campione ha riscontrato diversità di trattamento nel mondo del lavoro tra uomini e donne in termini di possibilità di carriera, il 24,3% in termini di rispetto personale, il 24% in termini di riconoscimento economico. Nel 15,4% dei casi si ha esperienza diretta o indiretta di discriminazione in relazione all’orientamento sessuale delle persone; nel 13,9% dei casi in relazione all’origine straniera.

 

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