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Mercato del lavoro e redditi, nel 2022 prosegue la ripresa

Il focus dell’Istat rileva tuttavia divari di genere a tutto vantaggio della componente maschile

di Redazione

Nel 2022, il tasso di occupazione della popolazione di 15-64 anni è aumentato al 60,1%, rispetto al 59% del 2019. Tuttavia, il numero totale di occupati è leggermente diminuito, passando da 22 milioni 443 mila nel 2019 a 22 milioni 412 mila nel 2022. Questa leggera diminuzione è dovuta alla riduzione di 741 mila individui nella popolazione di riferimento (15-64 anni), a causa di un minore ingresso di giovani nell’età attiva rispetto alle uscite dei lavoratori più anziani. Il tasso di disoccupazione è diminuito dal 10,1% al 8,2%, mentre il tasso di inattività è rimasto stabile, passando dal 34,5% al 34,3%. Analizzando queste dinamiche per quinti di reddito equivalente, si nota un aumento del tasso di occupazione in tutti i quinti della distribuzione, ad eccezione del penultimo quinto (-0,2 punti percentuali). Questo suggerisce un ritardo nella ripresa dell’occupazione che riguarda la classe di reddito medio-alta. È quanto emerge dal focus dell’Istat Mercato del lavoro e redditi: un’analisi integrata, in riferimento all’anno 2022. 

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Le classi di reddito più povere, che strutturalmente presentano tassi di occupazione più bassi, hanno mostrato – spiega l’Istat – aumenti più elevati di questo indicatore (+2 punti percentuali nel quinto più povero e +1,7 punti percentuali nel secondo) e una contrazione relativamente più netta del tasso di disoccupazione (-5 punti percentuali nel primo quinto e -2,9 punti percentuali nel secondo). Il tasso di disoccupazione è comunque in calo in tutti i quinti della distribuzione del reddito.

Il tasso di inattività – aggiunge l’Istituto nazionale di statistica – aumenta relativamente di più nel primo quinto (+0,7 punti percentuali), alimentato dal passaggio di alcuni individui dalla disoccupazione all’inattività e nel penultimo quinto (+0,5 punti percentuali), per la transizione di alcuni individui dalla condizione di occupazione o disoccupazione all’inattività.

La differenza di genere a favore degli uomini nei tassi di occupazione si riscontra lungo tutta la distribuzione del reddito ed è più marcata nei quinti più poveri: nel primo quinto gli uomini hanno un tasso del 48,4% (+20,5 punti percentuali rispetto alle donne), mentre nel quinto più ricco il tasso degli uomini è 81,9% (+7,3 punti percentuali rispetto alle donne). Il tasso di occupazione nel 2022 mostra un aumento, rispetto al periodo pre-pandemia, relativamente maggiore per gli uomini (+1,2 punti percentuali) rispetto alle donne (+0,9 punti percentuali).

Inoltre, il tasso di occupazione aumenta al crescere del livello di istruzione, con un divario, via via più ampio all’aumentare del reddito, tra chi possiede il titolo universitario e chi ha al più la licenza media: nel quinto più povero i più istruiti raggiungono un tasso di occupazione pari al 54,7% (+23,4 punti percentuali rispetto a chi ha al massimo la licenza media), mentre nel quinto più ricco hanno un tasso dell’89,1% (+31,7 punti percentuali rispetto ai meno istruiti).

A livello territoriale, infine, gli aumenti relativamente più elevati del tasso di occupazione si osservano nel Mezzogiorno (+1,9 punti percentuali) e nel Centro (+1,2 punti percentuali), dove si registrano variazioni positive per tutte le classi di reddito, in particolare in quella più povera nel Mezzogiorno (+2 punti percentuali), e in quella mediana nel Centro (+3 punti percentuali). Nel Nord il tasso di occupazione risulta abbastanza stabile (+0,2 punti percentuali al Nord-ovest e +0,1 punti percentuali al Nord-est), sintesi di andamenti particolarmente differenziati lungo la distribuzione del reddito: aumenti consistenti si osservano nei due quinti più poveri al Nord-ovest (+ 2,6 punti percentuali e + 1,7 punti percentuali) e nel secondo quinto al Nord-est (+ 2,6 punti percentuali), per contro la diminuzione riguarda i quinti più ricchi nel Nord-ovest (-0,9 punti percentuali e -0,4 punti percentuali) e il penultimo quinto nel Nord-est (-1,3 punti percentuali).

 

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