Sale Fiorello, scende il Gf. E lo spread si impenna
Tra spread, Btp e rating gli italiani sono in questo periodo bombardati di dati di difficile comprensione e di certo non hanno bisogno che vi si aggiunga l’odissea dei numeri Auditel, ma questi in particolare possono portare ad una riflessione più profonda su come la nostra società stia evolvendo e su quale sia la condizione psicologica degli italiani. La guerra degli ascolti è incentrata per lo più sulla sfida del lunedì sera, che vede contrapporsi la dodicesima edizione del Grande Fratello al nuovo varietà di Fiorello, Il più grande dello spettacolo dopo il week end (#ilpiùgrandespettacolodopoilweekend, per gli amanti di Twitter). Ciò che porta ad interrogarci sulle tendenze in atto nel Belpaese, sono gli ascolti straordinari che ha registrato lo show di Raiuno a dispetto dello storico reality che da sempre la faceva da padrone a inizio settimana. Non c’è dubbio che il programma di Fiorello sia di un livello qualitativo superiore rispetto alla maggior parte dei format che ci vengono proposti dalla tv generalista, ma a giudizio anche di illustri critici, non è niente di straordinario, né di nuovo, eppure ha rappresentato una scappatoia soprattutto per quelli che guardavano la casa più famosa d’Italia in assenza di alternative.
Giunti alla terza delle quattro puntate, in cui gli ascolti sono cresciuti man mano sempre a favore del varietà e a scapito del reality, ormai è diventato uno status guardare la trasmissione di Fiorello, in quanto tutta la stampa ha osannato questo successo come una Manna dal cielo; non si può, pertanto, restare nelle schiere di chi ancora guarda Il Grande Fratello, da sempre criticato per il livello etico-culturale che propone, ma fino ad ora capace comunque di attirare la curiosità morbosa di milioni di italiani. Ma non sarà forse anche la crisi economica a dettare l’insuccesso della trasmissione? In un momento un cui gran parte del paese non sa come arrivare a fine mese, non può permettersi un’abitazione, lavora senza ottenere una retribuzione ed è vittima dell’ansia da contratto precario, come può non indignarsi di fronte a questi personaggi, per niente sconosciuti e comuni, da sempre latitanti di un posto davanti alla telecamera, che entrano in questa magnifica casa dotata di tutti i confort e la cui unica occupazione (retribuita) per i prossimi mesi sarà quella di intrecciare relazioni con i propri coinquilini. Forse le cose sarebbero andate diversamente se fossero stati selezionati dei giovani precari, delle persone in cui realmente lo spettatore si potesse identificare, ai quali venisse data la possibilità di uscire dalla personale situazione di crisi, senza però avere velleità artistiche, ma magari attirati dal montepremi per dare una svolta alla propria vita.
Lunedì 5 dicembre ci sarà la quarta ed ultima puntata de #ilpiùgrandespettacolodopoilweekend, dopo di che vedremo se riuscirà il Grande Fratello a sopravvivere e di conseguenza se il voyeurismo avrà ancora la meglio sull’indignazione.