Monti a Matrix: “Giovani devono abituarsi all’idea che non avranno posto fisso” | T-Mag | il magazine di Tecnè

Monti a Matrix: “Giovani devono abituarsi all’idea che non avranno posto fisso”

“Tutte le cose che stiamo cercando di fare sono operazioni di ricerca della consapevolezza. I giovani devono abituarsi all’idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita. E poi, diciamolo, che monotonia”. Di certo non passeranno inascoltate le parole pronunciate dal premier Mario Monti durante il suo intervento a Matrix (il primo in una rete Mediaset da quando è presidente del Consiglio).
Il tema de lavoro al centro della sua riflessione e della più immediata azione di governo (giovedì ci sarà l’incontro sul tema con le parti sociali). L’articolo 18, ha ribadito Monti, “non è un tabù, può essere pernicioso per lo sviluppo dell’Italia e il futuro dei giovani in un certo contesto, ma può essere abbastanza accettabile in un altro contesto”. Piuttosto serve una “riforma degli ammortizzatori che tuteli il singolo lavoratore quando deve cambiare lavoro, senza legare la tutela del lavoratore a un posto di lavoro che diventa obsoleto”.
“Se gli italiani – ha detto a proposito delle liberalizzazioni – sperano di vedere prevalere le resistenze corporative, allora i tassi ripartiranno verso l’alto e andiamo a sbattere. Lo sforzo che faccio con i ministri e il Parlamento è la spiegazione agli italiani che se tutti rinunciamo a qualche cosa, con un disarmo multilaterale dei privilegi e delle rendite staremo tutti meglio, non per solidarietà e generosità ma per il proprio stretto interesse in una prospettiva lunga nel tempo. Sulle liberalizzazioni non abbiamo proposto di toccare solo gli interessi di avvocati, farmacisti, notai e taxisti. Da anni l’Ue chiedeva che nell’energia l’Eni accettasse che il governo imponesse la separazioe della proprietà tra gestione e distribuzione. L’Eni non è certo un interesse debole, ma governo si è inmposto e la separazione ci sarà”.
Sulle privatizzazioni, invece, Monti ha chiarito che “è una delle possibilità, ma il governo non ha l’messa tra le priorità anche perché in passato non sempre sono state fatte nel modo migliore. Occorreva prima – ha osservato – dare prova che sappiamo fare e accettare una politica di vero contenimento del disavanzo, poi ci sarà spazio per un’operazione sul capitale. Ma l’Italia dispone di un importante capitale pubblico, ma soprattutto di un capitale umano non abbastanza valorizzato. Il nostro sforzo, attraverso una maggiore concorrenza e merito, è quello di valorizzare di più il capitale umano”.
“Lo spread – ha inoltre affermato il premier – non è il voto definitivo che la maestra dà, ma più scende lo spread e i tassi di interesse, più si crea spazio nei conti dello Stato e delle imprese per tornare a una vita normale fatta anche di investimenti. E’ già sceso di 200 punti e lo farà ancora”.
In ogni caso Monti conta di concludere il proprio operato nel 2013, dando per scontato che in quel momento non sarà più al governo perché ciò che gli interessa è fare bene adesso. Su determinati temi – quali la bioetica, la legge elettorale e la riforma dei regolamenti parlamentari – Monti ha infine ammesso che non fanno parte della “missione” dell’esecutivo.

 

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