“Ho morto Petrolini!”, in scena l’arte di uno dei maestri del 900
Ridere, ridere, ridere. Ecco perchè Ettore Petrolini il suo umorismo, i suoi lazzi dissacranti, i suoi refrain ossessivi rimarranno nella storia. Lo sa bene Gabriele Linari, genio e sregolatezza del teatro romano che riporta in scena questo magistrale personaggio del ‘900 partito dal varietà nei teatri di avanspettacolo e divenuto in breve tempo un’icona della comicità dissacrante, nello spettacolo Ho morto Petrolini! ovvero Che ci faccio io tra tante donnine? in scena al Teatro due di Roma fino al 18 marzo. Linari (regista e autore dello spettacolo) sul palco lascia senza fiato capace di modificare fisionomia e aspetto in un gesto di totale amore nei confronti di Petrolini. Un uomo che come tutti i grandi della risata ha in se un qualcosa di tragico, un seme di malattia che lo porterà nella tomba in poco tempo. La vita di Petrolini, declinata tra il Rione Monti, Trastevere e Campo de’ Fiori, fu espressione della romanità di inizio secolo, da Gigi er bullo a Gastone. Petrolini incarnò tutti i personaggi che giravano le nostre strade, li fece rivivere nei suoi sketch, li osservava e li imitava.
Ho morto Petrolini! vuole essere un primo passo verso un nuovo approccio all’arte scenica del performer romano. Come il titolo ironicamente lascia intendere Linari e la compagnia Labit, che da oltre dieci anni prestano il loro talento al teatro, verrano riconsiderati alla luce’muoiono’ Petrolini per farlo rinascere, in un allontanamento progressivo dall’imitazione e verso un’articolata e nuova proposta di ‘lettura’ del suo repertorio. Sul palcoscenico del Teatro Due troverete questa volta un giovane attore, Gabrieli Linari, da anni ottimo interpretate e regista nel nuovo panorama teatrale che cerca di farsi largo in un mondo difficile e duro come solo quello del teatro può essere. Linari interpeta magistralmente un ruolo che gli si incarna a pennello, un Ettore Petrolini in molte sue performance, nelle sue mimiche facciali, nei suoi gesti e nei sorrisi ammiccanti e beffardi. Mettetevi seduti e assaporate un’ora di ottimo spettacolo, fate vostre le sue battute e cantate con lui stornelli che stranamente non si sa come, tutti noi conosciamo pur non immaginando che vengano tutti dalla stessa fonte: Ettore Petrolini. Dedicate un’ora del vostro tempo al buon vecchio teatro, e se potete diffondete la cultura.
Da sempre la compagnia LABit si spende per portare sulla scena grandi autori del Novecento e non solo, a volte dimenticati o vittime di letture banali o riduttive. Col suo linguaggio ironico unito ad un particolare gusto nella composizione della drammaturgia scenica, la Compagnia ha portato a teatro tributi a grandi nomi come Flaiano, Palazzeschi oltre a Dostoevskij e Gogol.
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