Tettamanzi e l’omelia ad personam
Benedice il ramoscello d’ulivo. Ma l’omelia delle Palme del cardinale Dionigi Tettamanzi diventa in qualche modo una predica ad personam . Il Cavaliere parla in piazza San Babila, l’arcivescovo di Milano pare rivolgersi a lui in tempo reale dal pulpito del Duomo. Vicinissimo in linea d’aria. Il cardinale si sofferma «sui giorni strani che viviamo, giorni che i più dotti definirebbero paradossali». Che cosa vuol dire Tettamanzi? L’arcivescovo non resta sul vago. Tocca terra. E anzi, sembra indirizzare un messaggio all’inquilino di Palazzo Chigi: ecco quelli che «agiscono con ingiustizia, ma non vogliono che la giustizia giudichi le loro azioni. Perché lo fanno?», si chiede a bruciapelo Sua Eminenza.
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