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Il tasso di disoccupazione nei prossimi anni

Ci vorrà del tempo prima di verificare i reali effetti della riforma del mercato del lavoro che, a maggior ragione, dovrà essere accompagnata da una serie di misure finalizzate a migliorare le politiche industriali. Il governo lo sottolinea tra le righe nella nota di aggiornamento del Def, il Documento di economia e finanza.
“Gli occupati misurati in unità standard – si spiega nella nota – sono previsti in calo fino a tutto il 2013. In luglio, il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 10,7 per cento (dato destagionalizzato), in aumento di 2,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il vistoso incremento del tasso di disoccupazione è da attribuire principalmente all’aumento dell’offerta di lavoro. Contrariamente a quanto si era verificato nel corso della crisi del 2008-2009, la ricerca di lavoro si è intensificata negli ultimi mesi. Ha contribuito all’aumento del tasso di partecipazione anche il rinvio del pensionamento a seguito delle riforme adottate negli anni precedenti. Il tasso di disoccupazione raggiungerebbe il 10,8 per cento nel 2012 per poi aumentare all’11,4 per cento nel 2013. Nonostante l’ipotizzato aumento del tasso di partecipazione, il tasso di disoccupazione si ridurrebbe fino al 10,9 per cento nel 2015”.
Naturalmente l’andamento del mercato del lavoro condiziona il reddito disponibile e dunque la capacità del carrello della spesa che, secondo il governo, dopo un calo stimato per quest’anno al 3,3% registrerà nel 2013 un’ulteriore contrazione dello 0,5%, mentre una lieve ripresa (+0,6%) avverrà a partire dal 2014.
A tale proposito, sottolinea ancora il governo, “il Consiglio Ecofin ha rivolto all’Italia specifiche raccomandazioni sulla base delle valutazioni della Commissione europea sulla situazione macroeconomica e di bilancio del Paese delineata nel Programma di stabilità e nel Programma nazionale di riforma”.
Queste raccomandazioni sollecitano il governo ad “adottare ulteriori misure per combattere la disoccupazione giovanile (al 33,9% nel secondo trimestre dell’anno, ndr), migliorando il percorso formativo e facilitando il passaggio al mondo del lavoro anche attraverso incentivi per l’avvio di nuove imprese e per le assunzioni di dipendenti; adottare in via prioritaria la riforma del mercato del
lavoro per affrontare la segmentazione del mercato e istituire un sistema integrato per le indennità di disoccupazione; incentivare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, fornendo servizi per l’assistenza all’infanzia e agli anziani; potenziare il quadro regolamentare per la determinazione dei salari al fine di contribuire all’allineamento della crescita salariale all’andamento della produttività a livello settoriale e d’impresa; proseguire la lotta contro l’evasione fiscale, l’economia sommersa e il lavoro non dichiarato mediante l’intensificazione delle verifiche e dei controlli; attuare le misure già adottate di liberalizzazione e semplificazione nel settore dei servizi; semplificare ulteriormente il quadro normativo per le imprese e rafforzare la capacità amministrativa; attuare la prevista riorganizzazione del sistema della giustizia civile e promuovere il ricorso a meccanismi alternativi di risoluzione delle controversie”.

 

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