Monti, Napolitano e il Dalai Lama scrivono ad Obama: “Congratulazioni”
Gli elettori statunitensi hanno confermato Barack Obama nella carica di presidente degli Stati Uniti. I politici e le istituzioni di tutto il mondo hanno accolto la vittoria del candidato democratico con diversi messaggi d’augurio.
“Signor Presidente, caro Barack – ha scritto, ad esempio, il presidente del Consiglio italiano Mario Monti – desidero formularle le più affettuose congratulazioni per la sua autorevole conferma alla Casa Bianca e alla guida del popolo americano. Ne sono particolarmente lieto non solo per il profondo legame di amicizia di cui lei mi onora, ma anche per il ruolo, saggio e prezioso, che lei ha svolto e svolge nell’ambito della comunità internazionale in tempi di difficile congiuntura politica, economica e finanziaria. La fiducia che il popolo americano ha voluto saggiamente rinnovarle, consentirà alla comunità internazionale, all’Europa e all’Italia di beneficiare, senza soluzione di continuità, della sua leadership e di quello straordinario buonsenso che ho potuto apprezzare sin dal nostro primo incontro alla Casa Bianca del febbraio scorso e che lei, signor Presidente, sa diffondere con rara efficacia nei fori internazionali. Con la sua conferma alla Casa Bianca, l’Italia sa di poter contare su un’America forte e solidale, che continuerà a svolgere un ruolo fondamentale sulla scena internazionale e ad impegnarsi a far fronte alle numerose sfide globali: assicurare la pace e sicurezza internazionali, rispondere efficacemente al legittimo anelito alla libertà di tanti paesi che si affacciano alla democrazia, infine superare la difficile congiuntura dell’economia mondiale”.
“Il popolo americano e il popolo italiano – ha scritto invece il capo dello Stato, Giorgio Napolitano – hanno bisogno della più solida amicizia tra i nostri due paesi e della più stretta cooperazione tra Stati Uniti ed Europa perché possa avanzare nel mondo la causa della pace, della democrazia e dei diritti umani”.
Ma il presidente statunitense ha ricevuto messaggi anche da altre parti del mondo. Il Dalai Lama, ad esempio, che nel congratularsi con il candidato democratico chiede implicitamente un contributo maggiore per la risoluzione della questione tibetana: “Dato il recente deterioramento della situazione in Tibet, della quale la tragica serie di autoimmolazioni è un simbolo evidente, spero – scrive il Dalai Lama – che la sua amministrazione sarà in grado di fare ulteriori passi per favorire una mutua soluzione accettabile”.