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Gli Stati Uniti saranno il primo produttore di petrolio

“Il recente rialzo della produzione americana di petrolio e gas trainato dallo sviluppo delle tecnologie estrattive trasforma a un ritmo sostenuto il ruolo del Nord America”. A dirlo è l’Aie, l’Agenzia internazionale dell’energia, nel suo rapporto World Energy Outlook. In pratica, “verso il 2020 gli Stati Uniti diventeranno il primo produttore mondiale di petrolio”, superando Paesi leader come l’Arabia Saudita. L’aumento della produzione statunitense unito a misure che riducono i consumi dei veicoli “farà scendere gradualmente le importazioni di petrolio del Paese finché il Nordamerica diventerà un esportatore di greggio intorno al 2030”, viene inoltre specificato. Al momento gli Stati Uniti importano circa il 20% del proprio fabbisogno energetico, ma proseguendo su questa rotta “diventeranno autosufficienti”. Si tratta di una inversione di tendenza, sottolinea l’Aie, “spettacolare che prevale per la maggior parte dei Paesi importatori”.
“La crescita dei consumi di petrolio nei Paesi emergenti – si legge inoltre nel rapporto –, legata soprattutto ai trasporti in Cina, India e Medio Oriente, andrà a più che compensare il calo della domanda nell’area Ocse aumentando sensibilmente l’uso del petrolio. Il trasporto copre già più della metà dei consumi mondiali di petrolio e questa quota crescerà intanto che il parco auto raddoppierà a 1,7 miliardi vetture e la domando mondiale legati ai noli stradali (trasporto di merci) salirà rapidamente”. In soldoni la domanda mondiale aumenterà del 14% entro il 2035 a 99,7 milioni di barili al giorno soprattutto per via dei consumi legati ai trasporti. Infine, la produzione dei Paesi non appartenenti all’Opec (l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio) raggiungerà intorno ai 53 milioni di barili al giorno dopo il 2015 causa dello sviluppo della produzione di petrolio non convenzionale in Nord America. Dopo il 2025 il numero scenderà a 50 barili e il peso dei Paesi Opec sulla produzione mondiale, che si attesta ora al 42%, incrementerà ancora fino a raggiungere il 50% intorno al 2035.

 

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