Ilva, Napolitano: “Tutelare beni primari come salute, ambiente e lavoro”
“Ho letto con attenzione la sua lettera, fortemente segnata da amarezza e insofferenza, sulla difficile situazione dell’Ilva di Taranto, e vorrei esprimere la mia sincera comprensione a lei e a tutte le mamme che stanno affrontando, non da ora, momenti tanto angosciosi”.
E’ quanto scrive il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nella lettera di risposta a quella inviata al capo dello Stato nei giorni scorsi dalla signora Tonia Marsella sulla drammatica situazione dello stabilimento dell’Ilva e di tutta la città di Taranto.
“Comprendo – si legge ancora nella missiva di Napolitano – il drammatico timore che si può provare per la salute e la vita dei propri figli, così come conosco il tormento delle donne, degli uomini e dei figli che temono di perdere il lavoro e di veder cosi’ minacciato il proprio futuro”.
“Credo – ha scritto il capo dello Stato – di essere stato coerente con quella impostazione: dopo più di quattro mesi senza alcuna soluzione al grave problema – un lasso di tempo che va ad aggiungersi all’annoso cumulo di ritardi, omissioni ed inadempienze – ho emanato il decreto legge sottopostomi dal governo contenente “disposizioni urgenti a tutela della salute, dell’ambiente e dei livelli di occupazione, in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale”. Disposizioni quindi, si badi bene, non dettate per la sola Ilva di Taranto. Tutti i valori indicati nel decreto – salute, ambiente, lavoro – sono richiamati dalla Costituzione, e sono tutti beni primari da tutelare nell’ordinamento democratico, bilanciandoli tra loro nel miglior modo possibile”.