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Sempre meno italiani pensano di comprare auto nuove

La crisi economica sta allontanando sempre più gli italiani dal mercato delle auto. E’ questa la conclusione che si trae dal Rapporto Auto 2012, indagine condotta da Aci e Censis.
Nel prossimo anno risulta infatti che solo il 3,7% degli italiani è intenzionato a procedere con l’acquisto di un’automobile mentre ben il 52,6% non è minimamente intenzionato all’acquisto nei prossimi tre anni.
Questo trend negativo delle intenzioni di acquisto di auto nuove si riscontrano già nei dati relativi al 2012: nel primi undici mesi del 2012 il mercato delle auto italiano è infatti crollato del 20% confermando la linea negativa già vista nel 2011, quando le immatricolazioni avevano subito un calo del 10,8%. Male anche le moto le quali immatricolazioni sono crollate del 19% nei primi undici mesi del 2012.
Dunque un pessimismo profondo nei confronti del settore legato a tutti i veicoli (anche i ciclomotori hanno registrato un tonfo del 32%).
La crisi economica del mercato delle auto si riflette anche su l’utilizzo delle stesse a cauda dell’aumento dei costi di gestione. Si verifica infatti “una riduzione (-5%/-7%) dei km annui percorsi, al quale corrisponde un incremento medio dei costi del +3,8%. Lo scorso anno – tra costi fissi (assicurazione e bolli) e costi variabili (carburante, autostrada, multe) – l’auto costava in media 3.278,00 euro e quest’anno il costo è salito a 3.425,00 euro: +4,4%. Il maggior incremento (147 euro) è assorbito per il 72,8% dal costo del carburante, che incide globalmente per il 47,8% sul costo finale. Nei primi 10 mesi dell’anno il prezzo medio della benzina è aumentato del 16%, percentuale che si aggiunge al +11% registrato tra 2011 e 2010. Nell’arco degli ultimi due anni il costo del pieno è aumentato del 25%. Pur percorrendo meno chilometri, il costo unitario per km cresce: +11,3%”.
Altro costo che grava pesantemente sul portafogli degli automobilisti è sicuramente l’assicurazione: in media 738€ annui, circa il 3,2% in più rispetto al 2011, “con un livello di tassazione che sfiora ormai il 26% del costo delle polizze (una percentuale molto al di sopra della media europea, pari al 18%). Anche per questo riscuote grande favore il pacchetto di proposte ACI che potrebbe portare a una riduzione fino al 40% del costo della polizza. Un gradimento al 5,3 (in una scala dove 7 è il voto massimo) per la proposta di prescrizione del diritto al risarcimento del danno dopo 90 giorni dall’incidente (contro i 2 anni attuali); gradimento al 5,4 per la proposta di far riparare l’auto solo presso officine convenzionate con la propria compagnia assicurativa; gradimento al 5,4 per l’idea di equiparare il livello massimo di risarcimento agli standard europei”.
Nonostante l’auto venga utilizzata meno nei giorni feriali rispetto agli anni precedenti, 4,4 giorni/settimana contro un valore di 4,6 del 2011, le forme alternative di mobilità non soddisfano a pieno i viaggiatori. “Si riducono (da 3,2 a 3,0: erano 4,1 nel 2010) gli spostamenti nei giorni feriali; aumentano (da 1,8 a 2,1) quelli nei giorni festivi (tornati ai livelli 2010) probabilmente per il desiderio di riaffermare il bisogno di libertà di movimento e di autonomia ed il piacere della guida.
La crisi, che incentiva forme di mobilità alternativa, ha spostato volumi di traffico verso il trasporto pubblico (ancora incapace di dare risposte quantitativamente e qualitativamente soddisfacenti: stato dei mezzi, frequenza, saturazione nelle ore di punta etc.) e le biciclette, ma non ha ridotto “la congestione da traffico” dei comuni capoluogo e delle aree metropolitane. L’incremento dell’uso della bicicletta ha fatto purtroppo registrare un sensibile aumento dei ciclisti morti (+7,2%) e feriti (+11,7%) in incidenti stradali e le bici sono diventate il terzo veicolo, dopo autovetture e motocicli, con il maggior numero di conducenti morti. Ancora marginale, anche se in costante crescita, il ruolo del car sharing: aumentano gli utenti (+26%), il parco autovetture (+8%) e il numero dei parcheggi (10%)”.

 

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