Uno dei più importanti artisti caravaggeschi: Carlo Saraceni (1579-1620) | T-Mag | il magazine di Tecnè

Uno dei più importanti artisti caravaggeschi: Carlo Saraceni (1579-1620)

di Stefano Di Rienzo

Attualmente presso la Sala Altoviti del Museo Nazionale del Palazzo di Venezia a Roma la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma diretta da Rossella Vodret, ha inaugurato una mostra dedicata a Carlo Saraceni (dal 30 Ottobre 2012 al 3 Marzo 2013), pittore caravaggesco presente a Roma dal 1598 al 1618 dove frequentò la bottega di Camillo Mariani (scultore veneziano) e subito dopo quella del tedesco Elsheimer (pittore e disegnatore tedesco).
L’esposizione, frutto di anni di lavoro è curata da Rossella Vodret e da Maria Giulia Aurigemma con il supporto di un comitato scientifico internazionale, costituito da studiosi dei principali musei e istituzioni mondiali presieduto da Maurizio Calvesi.
Le opere, (circa 70) alcune delle quali restaurate e rese più visibili nei loro caratteri stilistici in occasione della mostra, provengono da chiese, musei e varie collezioni. Alcune di queste verranno viste per la prima volta, soprattutto quelle provenienti dalla collezioni straniere, ed inoltre verrà favorita l’opportunità di riesaminare le opere da vicino, ammirare il riemergere delle puliture in tutto il loro splendore cromatico, ed offrire nuove opportunità di lettura dei vari aspetti dell’opera.
Si tratta della prima esposizione monografica sul pittore veneziano, giunto a Roma nel 1598 e attivo nella città pontificia e nel Lazio, per poi rientrare a Venezia dove morirà a meno di quarant’anni in casa Contarini degli Scrigni nel 1620.
La vasta produzione artistica del pittore, dalle grandi pale ai piccoli raffinati quadri, si lega ai nomi dei principali committenti religiosi ed aristocratici del suo tempo, nonché ad importanti episodi artistici, ad esempio la decorazione ad affresco della “Sala Regia” al Quirinale nel 1616-17, offrendo uno spaccato della cultura figurativa primo secentesca, in particolar modo romana, oltre alla “S. Cecilia e l’Angelo” (1610) nella Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini. Protetto dai potenti, sia religiosi che aristocratici che in quel tempo vivevano a Roma, Saraceni offre l’opportunità con le sue opere di ammirare uno spaccato della cultura figurativa primo seicentesca, dal naturalismo nordico di matrice caravaggesca in cui l’artista si cimentò negli anni romani, si giunge alle sezioni dedicate al successo della sua scuola e alla diffusione del suo linguaggio tra cui spicca il lorenese Le Clerc, che inciderà insieme a Thomassin le sue opere contribuendo alla fama di Saraceni, alimentata altresì dalla circolazione delle sempre più numerose copie di alta qualità.
Saranno anche presenti alcune opere del misterioso “Pensionante del Saraceni”, figura tanto enigmatica quanto qualitativamente alta. Verranno trattati i documentati rapporti internazionali (Spagna, Baviera, Lorena, Fiandre) che rendono l’opera del veneziano ancor più interessante nel panorama artistico internazionale.
Inoltre l’esposizione presenta una sezione che raccoglie documenti provenienti da Spagna, Baviera, Lorena, Fiandre che attestano la fama internazionale delle sue opere.
La pittura tarda del Caravaggio esercitò influssi positivi su quella dell’artista veneziano specie nel secondo decennio del secolo quando condizionata dall’antica ascendenza veneziana svolse una sorta di caravaggismo tonale temperato nei drammatici contrasti di luce e ombra dai larghi e dolci brani luminosi come nel “Riposo della Fuga in Egitto” (1606) nell’eremo camaldolese di Frascati, e nella “Vergine col Bambino e Sant’Anna” (1610) nella Galleria d’Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma.
Con questa esposizione di taglio monografico e strettamente legata a “Roma al tempo di Caravaggio”, la Soprintendenza continua un percorso dedicato agli artisti caravaggeschi che all’inizio del Seicento proseguirono l’opera di rinnovamento della pittura e dell’iconografia sacra e profana iniziata dal Merisi.

 

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