La ricetta di David Sassoli per Roma
“Da tempo sto pensando alla prima riunione di Giunta della città di Roma liberata da Alemanno. Ho pensato a quali potrebbero essere i primi quattro provvedimenti: lavoro, trasparenza, mobilità, diritti”. Queste le priorità per Roma, secondo David Sassoli candidato alle primarie del Pd per decidere chi sarà il candidato a sindaco. L’esponente democratico ha lanciato la sua candidatura il 20 marzo al Tempio di Adriano. “Penso che la cosa più importante – ha aggiunto Sassoli – è che Roma ritrovi il suo destino, la sua vocazione di capitale europea. Per ritrovare questa sua vocazione non può essere autosufficiente, altrimenti resta provinciale. Per ritrovarsi Roma non deve più vivere di se stessa. Deve riconoscere il suo carattere accogliente che le è proprio, crocevia di talenti e di culture. Michelangelo è venuto da fuori. Noi che amiamo questa città abbiamo il dovere di farla diventare una città di rango europeo. Roma ha il diritto di ottenere le risorse messe a disposizione dall’Europa. L’ambizione di un grande progetto, di una profonda trasformazione di Roma, perché la nostra città sia davvero una grande capitale europea. Una città orgogliosa di essere capitale”.
“Senza lavoro – è stata poi l’osservazione del candidato alle primarie del 7 aprile – Roma muore. E’ la priorità delle priorità. Chiudono centinaia di piccole imprese, il commercio e l’edilizia sono al collasso, i poli industriali che facevano ricca la città, nell’elettronica, nella farmaceutica, nelle produzioni culturali e multimediali, sono in enorme difficoltà. Dobbiamo valorizzare le energie imprenditoriali: nel cinema, nell’editoria, negli spettacoli dal vivo, nella valorizzazione di musei e aree archeologiche, nelle nuove iniziative di scavo e di restauro. Il turismo può tornare a volare, a far volare Roma e l’Italia. Solo con una consapevole sinergia tra tutti gli attori pubblici e privati interessati”.
Sassoli ha inoltre affrontato il tema degli sprechi. “Cambiamento radicale – ha dunque ricordato – vuol dire anche mettere la città e la sua amministrazione a servizio dei cittadini. Chiudere la pagina avvilente di “parentopoli”. Basta clientele, basta agli amici degli amici. Serve trasparenza, onestà, moralità. E non ripagheremo la prepotenza della destra con la stessa moneta. Non ci sarà l’”arrivano i nostri”! Promuoveremo avvisi pubblici per gli incarichi più importanti, sia nell’amministrazione che nelle aziende e società controllate; una commissione di “saggi” valuterà il curriculum dei candidati; sotto gli occhi dei cittadini. Per i dipendenti pubblici che svolgono funzioni di controllo – nell’edilizia, nel commercio, nei servizi – rotazione periodica e formazione specifica realizzata insieme ai loro interlocutori: le associazioni delle imprese, i professionisti, i rappresentanti degli utenti. Metteremo un impegno forte, convinto per applicare al meglio la legge anticorruzione”. E ancora “ai dipendenti del Comune e delle aziende proporremo una grande sfida: costruire insieme, in dialogo aperto con le associazioni di cittadini e di utenti dei servizi, con le categorie con i sindacati, il codice di comportamento dei lavoratori pubblici romani. Un nuovo patto per restituire loro l’orgoglio e il prestigio di essere al servizio dei cittadini”.
L’impegno, ha assicurato Sassoli, verrà preso anche per avere un welfare moderno: “Servizi pubblici e privati, grandi e piccole istituzioni, imprese ‘del settore e altri operatori economici. Anzitutto, la rete straordinaria del terzo settore, il volontariato, le cooperative sociali”.
Sul fronte della sanità, “il Comune può e deve fare molto per la salute dei suoi cittadini: per la prevenzione, ad ogni livello, per valorizzare e ‘dare sostanza’ alle attribuzioni che la legge assegna al sindaco (dai trattamenti sanitari obbligatori agli interventi per le emergenze igienico-sanitarie), per portare la voce dei cittadini, le loro attese, le loro urgenze, nelle conferenze sanitarie locali”.
“La mia Giunta di Roma – ha concluso Sassoli – sarà per cinque anni ogni giorno un governo al servizio dei più deboli. Questo è l’impegno che prendo oggi con tutta la città”. Una città, ha più volte ribadito durante il suo intervento, a dimensione europea.