P.A., Cgia Mestre: “Sono oltre 15.000 le imprese fallite per ritardi pagamenti”
Sarebbero oltre 15.000 le imprese italiane che dall’inizio della crisi economica alla fine del 2012 sono fallite a causa dei ritardi dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione, causando una perdita di oltre 60.000 posti di lavoro. Questo è quanto sostiene una stima condotta dalla CGIA di Mestre.
“Oltre ai ritardi nei pagamenti – ha sottolineato il segretario Giuseppe Bortolussi – hanno sicuramente concorso alla chiusura di queste attività anche gli effetti nefasti della crisi, come il calo del fatturato dovuto alla contrazione degli ordinativi e il deciso aumento registrato in questi ultimi anni dalle imposte e dai contributi, oltre alla forte contrazione nell’erogazione del credito che ha caratterizzato l’azione degli istituti di credito nei confronti soprattutto delle piccole imprese”.
Se si tiene conto che il 95% delle imprese italiane ha meno di 10 addetti, l’eventuale sblocco di una parte importante dei 91 miliardi di euro di arretrati che la Pubblica amministrazione conta nei confronti delle imprese, sostiene la CGIA di Mestre, “gioverebbe a tutto il sistema economico ed in particolar modo alle piccole realtà imprenditoriali”.
“Affinché ciò avvenga – ha concluso Bortolussi – questo provvedimento di smobilizzo deve essere accompagnato dall’impegno dei destinatari di questi pagamenti a saldare in tempi rapidissimi gli arretrati accumulati nei confronti dei propri subappaltatori/subfornitori. Solo così tutto il sistema produttivo potrà beneficiare di questa nuova ondata di liquidità”.