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Le difficoltà di imprese e famiglie

lavoro_impreseNel 2012 si è ulteriormente ridotta la ricchezze delle famiglie a causa del calo dei prezzi delle case e la cessione di strumenti finanziari. Secondo la Banca d’Italia è bene precisare le famiglie vulnerabili sono rimaste “stabili”, riducendo l’indebitamento a causa del “forte indebolimento della domanda di prestiti”. “La ricchezza complessiva lorda delle famiglie italiane – spiega Bankitalia – è scesa di 17 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2012: in particolare pesa il calo dei prezzi degli immobili, parzialmente compensato dagli investimenti in nuove costruzioni”. Tuttavia non si vedono particolari difficoltà per il pagamento dei mutui sulla casa. “Ad alleggerire il peso dei mutui sulle famiglie – spiega il Rapporto – ha contribuito il calo del tasso medio sui finanziamenti in essere, determinato dalla flessione dei tassi di interesse a breve termine, cui sono indicizzati oltre due terzi dei mutui immobiliari”.
Anche le aziende non se la passano bene, e non è certo un a novità: “Prosegue la contrazione del credito al settore privato mentre le piccole imprese hanno sempre più problemi a finanziarsi per la difficoltà di accedere a fonti di finanziamento esterne alternative al credito bancario”.
“A questa contrazione contribuiscono sia il calo della domanda di prestiti sia l’intonazione restrittiva dell’offerta di finanziamenti da parte delle banche, a sua volta connessa soprattutto con la crescente rischiosità dei prenditori e con la persistente frammentazione dei mercati della raccolta all’ingrosso.
In particolare si rilevano condizioni di offerta ancora tese, in particolare nei confronti delle imprese una accresciuta rischiosità dei finanziamenti che induce gli intermediari ad aumentare i tassi di interesse e a ridurre le erogazioni”.
“Nello scorso dicembre – ricorda Bankitalia – i crediti in sofferenza rappresentavano il 7,2 per cento dei prestiti alla clientela in termini lordi e il 3,5 al netto delle svalutazioni già effettuate (30 per cento del patrimonio di vigilanza). Per il complesso dei crediti deteriorati (sofferenze, incagli, esposizioni ristrutturate o scadute) le percentuali lorde e nette erano pari rispettivamente al 13,4 e all’8,7 per cento”.
Inoltre sono peggiorate “le condizioni finanziarie e di liquidità delle imprese e in parallelo anche le difficoltà di rimborso dei prestiti bancari sono aumentate per questo è necessario dare “rapida attuazione allo sblocco dei pagamenti della Pubblica Amministrazione e, per il futuro, sarà cruciale garantire la riduzione dei tempi di pagamento. Nel 2012 hanno cessato l’attività circa 53.000 società di capitali, un numero superiore di oltre 4.000 unità rispetto a quello registrato nel 2011 e ben più elevato rispetto al periodo precedente la crisi.Nell’ultimo trimestre del 2012 la percentuale di società con ritardi nei pagamenti commerciali di oltre due mesi rispetto alle scadenze concordate è salita al 7,1%, dal 6% dello stesso periodo dell’anno precedente con un incremento maggiore nel settore delle costruzioni e nei comparti manifatturieri collegati all’attività edilizia. Ad acuire le difficoltà delle imprese contribuisce l’ingente volume di pagamenti pendenti da parte delle Amministrazioni pubbliche, stimato in circa 90 miliardi alla fine del 2011. I benefici per la situazione di liquidità delle imprese deriveranno dal nuovo plafond di dieic miliardi che la Cassa depositi e prestiti ha messo a disposizione delle banche per il finanziamento delle piccole e medie imprese e dallo sblocco di una parte rilevante dei debiti commerciali contratti dalle Amministrazioni pubbliche con i propri fornitori”.
Ridurre i vincoli finanziari delle imprese – secondo Bankitalia – sarà essenziale una rapida attuazione del recente provvedimento varato dal Governo che prevede pagamenti per 20 miliardi nell’anno in corso e per ulteriori 20 nel 2014 mentre in prospettiva sarà cruciale garantire la riduzione dei tempi di pagamento delle Amministrazioni pubbliche nei limiti di 30-60 giorni fissati dalla direttiva europea entrata in vigore lo scorso gennaio”.

 

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