Boldrini sulle minacce online: “Non ho paura, ma basta all’anarchia sul web” | T-Mag | il magazine di Tecnè

Boldrini sulle minacce online: “Non ho paura, ma basta all’anarchia sul web”

Intervistata da Republica la presidente della Camera, Laura Boldrini, parlando delle minacce di morte ricevute via email, ha detto: “Io non ho paura e so bene che la questione del controllo del web è delicatissima. Non per questo non dobbiamo porcela. Mi domando se sia giusto che una minaccia di morte che avviene in forma diretta, o attraverso una scritta sul muro, sia considerata in maniera diversa dalla stessa minaccia via web. Bisogna aprire una discussione seria e serena perché non possiamo considerare meno rilevante ciò che accade in rete rispetto a quel che succede per strada. Io ho chiesto di non essere scortata. Non ho paura di camminare per Roma. Può succedere qualsiasi cosa in qualsiasi momento, certo, ma questo vale per chiunque. Piuttosto mi pare molto più grave, molto più pericoloso che si diffonda in rete una cultura della minaccia tollerata e giudicata tutt’al più una burla, come certi hanno scritto. La giustizia cammina più lenta al cospetto della rete, quando arriva la minaccia è già altrove, moltiplicata per mille. Per questo non ho paura di aprire un fronte di battaglia se necessario anche perché, ha ricordato il presidente della Camera quando una donna riveste incarichi pubblici si scatena contro di lei l’aggressione sessista: che sia apparentemente innocua, semplice gossip, o violenta, assume sempre la forma di minaccia sessuale e questa è un’emergenza perché le donne muoiono per mano degli uomini ogni giorno, ed è in fondo considerata sempre una falsità, un incidente, un raptus. Se questo accade è anche – non solo, ma anche – perché chi poteva farlo non ha mai sollevato con vigore il tema al livello più alto, quello istituzionale. Dunque facciamolo”.
“Da quando sono presidente della Camera – racconta – mi sono arrivate undicimila lettere unite dal segno della disperazione. La mancanza di lavoro uccide e questa è la questione numero uno, la madre di tutte le urgenze. Sentirò il presidente del Senato Grasso, in modo di fare un lavoro in tandem: efficace, rapido e coordinato.
Ai provvedimenti che riguardano lo sviluppo, l’occupazione, gli investimenti e le imprese dobbiamo dare la massima precedenza nei lavori d’Aula, assicurando una corsia preferenziale.
Bisogna trasformare Montecitorio in un vero centro di ascolto, nella casa della buona politica. Possiamo aprire il palazzo al Paese. Penso a delle iniziative tematiche in cui mettere a confronto parlamentari e società civile, associazioni, sindacati, organizzazioni professionali. Per fare delle buone leggi per l’Italia dobbiamo prima di tutto ascoltare gli italiani”.
“La parata del 2 giugno fa parte della storia della Repubblica – continua -, non credo che abolendola si risolvano i problemi del Paese. Piuttosto in un momento così drammatico nuove spese dovrebbero essere rivolte alle gravi questioni sociali, più che a comprare nuovi armamenti.
Sugli F35 deciderà il Parlamento, ma mi auguro che le forze politiche riflettano sulle priorità e abbiano la forza di fare marcia indietro”
Per la Boldrini il finanziamento ai partiti “non deve essere abolito” ma “razionalizzato”. “Sono per la sua massima trasparenza, non per la cancellazione – continua -. E non vorrei che passasse l’idea che la partecipazione alla vita politica sia destinata solo ai ricchi e agli abbienti. Un operaio ha il diritto di stare in Parlamento. Altrimenti torneremo a un concetto regressivo della democrazia”.

 

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