Trattativa Stato-mafia, Napolitano non sarà sentito sulle telefonate con Mancino
La richiesta di citazione del capo dello Stato Giorgio Napolitano al processo sulla presunta “trattativa” tra lo Stato e la mafia agli inizi degli anni novanta è “legittima”, ma l’eventuale audizione non potrà mai riguardare le conversazioni con l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino, intercettate nell’ambito dell’inchiesta e poi distrutte. A deciderlo è stato il presidente della Corte d’assise di Palermo, Alfredo Montalto, che ha esaminato la lista dei testimoni presentata da due parti civili, Salvatore Borsellino e Sonia Alfano.
I due, stando a quanto scritto dall’avvocato Fabio Recipi nelle istanze delle due parti civili, avevano chiesto l’audizione del presidente della Repubblica per riferire “le eventuali confidenze riferitegli da Mancino nel corso delle plurime conversazioni telefoniche intercorse fra i due e intercettate dalla Procura”.