La disoccupazione, “l’incubo di questo tempo”
“L’incubo di questo tempo”. Se non altro, l’espressione è efficace e rende bene l’idea. Ad utilizzarla è stato il premier Enrico Letta in riferimento alla disoccupazione che a quanto pare, stando a quanto annunciato a Bruxelles, sarà al centro del Consiglio europeo che si terrà nelle prossime settimane.
“Sono molto soddisfatto – ha precisato Letta – che il presidente Van Rompuy abbia accettato la nostra proposta che al Consiglio di giugno il tema della lotta alla disoccupazione giovanile sarà il punto qualificante”. Già, la disoccupazione giovanile. Un fenomeno evidenziato una volta di più nel Rapporto annuale dell’Istat, presentato mercoledì.
L’Istat sintetizza così e individua due particolari elementi di criticità: crescita di sei punti percentuali del tasso di disoccupazione giovanile (35,3 per cento) e aumento di 1,2 punti del tasso di disoccupazione di lunga durata con la quota di disoccupati in cerca di lavoro da più di un anno che è aumentata fino al 6%.
Più in generale, spiega l’Istat, “la crescente crisi del mercato del lavoro si è tradotta in un significativo aumento del tasso di disoccupazione, che dal 10,7 per cento del 2012 ha raggiunto l’11,5 per cento a marzo del 2013 (10,7 per cento per gli uomini e 12,7 per cento per le donne). Nello stesso periodo, il tasso di disoccupazione ha raggiunto nell’area euro la soglia del 12 per cento”.
“Nel Mezzogiorno – prosegue l’Istat – la crescita della disoccupazione è stata particolarmente marcata: il tasso di disoccupazione è cresciuto di 3,6 punti percentuali fino a raggiungere il 17,2 per cento”.
Inoltre, nel Rapporto, viene osservato che “l’occupazione ha risentito del peggioramento dell’economia soprattutto nella parte finale dell’anno e nei primi mesi del 2013. Ad un calo degli occupati relativamente contenuto rispetto all’andamento dell’attività economica, è però corrisposta una riduzione più decisa delle ore di lavoro, in conseguenza dell’incremento della quota di occupati a tempo parziale e di un consistente ricorso alla Cassa integrazione guadagni”.
“La flessione degli occupati – conclude l’Istat – si è concentrata, ancora una volta, tra i più giovani di entrambi i sessi.
Il tasso di disoccupazione, al 9,6 per cento a gennaio 2012, ha toccato l’11,5 per cento a marzo di quest’anno, anche in ragione della consistente riduzione dell’inattività”.