Tornano a crescere le richieste di mutui
Dopo oltre due anni di crisi, per il secondo mese consecutivo, sono tornate a crescere le richieste di mutui. Secondo i dati raccolti dal Sistema di Informazioni Creditizie sulla base di oltre 77 milioni di posizioni creditizie, risulta che anche ad agosto, come a luglio, si conferma in crescita del 4,1%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il numero delle richieste di mutui da parte delle famiglie.
Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF, ha spiegato che “la contrazione nei volumi di richieste rimane ancora molto pesante se confrontata con il dato registrato nei primi otto mesi degli anni scorsi ma la dinamica negativa si sta progressivamente attenuando, lasciando intravvedere qualche timido segnale di ripresa. Piuttosto, il dato positivo rilevato sia a luglio sia ad agosto colpisce in quanto anche nel primo semestre del 2013 la domanda si era confermata essere decisamente debole e selettiva, scontando la perdurante fragilità del quadro congiunturale”.
Dallo studio emerge anche che l’importo medio richiesto ad agosto è stato pari a 126.167 euro, confermando così una sostanziale stabilità rispetto ai dati rilevati nei sette mesi precedenti. Nell’aggregato dei primi otto mesi dell’anno la media è risultata essere pari a 127.779 euro, contro i 131.746 euro dei primi otto mesi del 2012.
Analizzando invece la distribuzione in funzione dell’importo risulta che nei primi otto mesi del 2013 erano oltre il 75% le domande di mutuo che presentavano un valore inferiore ai 150 mila euro, dato coerente con la contrazione dei prezzi degli immobili residenziali registrata negli ultimi mesi.
Veniamo ora alla durata dei mutui richiesti: quelli compresi tra i 25 e i 30 anni continua ad essere la preferita dal 28,4% del totale degli italiani, in calo per del 2% rispetto al 2012. Guardando invece all’età dei richiedenti mutuo risulta prevalere la fascia tra i 35 e i 44 anni, con una quota del 34,1%. Segue quella compresa tra i 25 e i 34 anni, il 29,1%.
“Negli ultimi anni – spiega nuovamente Capecchi – gli italiani hanno assunto un diverso atteggiamento rispetto all’investimento immobiliare e, conseguentemente, anche verso i mutui richiesti agli istituti di credito. Più precisamente, le famiglie si sono maggiormente orientate verso soluzioni in affitto e hanno posticipato l’acquisto di immobili residenziali per non appesantire eccessivamente il bilancio familiare stante la difficile situazione economica. Inoltre, sempre più spesso hanno preferito utilizzare risorse proprie e i risparmi dell’intera cerchia familiare per finanziare l’acquisto, tanto che solo un terzo delle compravendite e’ stata sostenuta dall’accensione di un mutuo. Per queste ragioni risulta particolarmente sorprendente la dinamica registrata negli ultimi due mesi anche se è ancora troppo presto per dire se si tratti di una vera e propria inversione di tendenza”.
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