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La popolazione per età, sesso e cittadinanza

crisi_personeAl 9 ottobre 2011 sono stati censiti in Italia 59 milioni 433 mila residenti, due milioni 438 mila in più del 2001. La popolazione residente cresce ogni anno tra il 2002 e il 2011. La crescita maggiore si è avuta negli anni 2007-2008 (rispettivamente, 429 mila e 348 mila residenti in più) e negli anni 2003-2004 (+365 mila e +379 mila).
Nel decennio la dinamica naturale (nascite meno decessi) è stata di segno quasi sempre negativo, ad esclusione del 2004 e del 2006. In totale, dal 2001 al 2011, si sono avute cinque milioni 545 mila nascite contro cinque milioni 708 mila decessi.
Decisivo per la crescita demografica è risultato il contributo positivo del saldo migratorio con l’estero, che ha oscillato da un minimo di +157 mila unità del 2006 a un massimo di +436 mila del 2007.
Nell’arco temporale intercensuario si contano quattro milioni 783 mila immigrazioni dall’estero contro due milioni 182 mila emigrazioni. I movimenti migratori interni, tra Comuni, risultano pari a 15 milioni 423 mila.
Tra il 2002 e il 2011 i residenti in età 15-39 anni si riducono di due milioni. Il loro peso sul totale dei residenti passa dal 34,7% al 29,9%. Parallelamente, i residenti in età 40-64 anni aumentano di 2,6 milioni. Per tale fascia della popolazione il peso relativo si sposta dal 32,4 al 35,5%.
Tra la popolazione in età non attiva, la componente che fa registrare la maggiore crescita è quella degli ultra sessantacinquenni che nel 2002-2011 aumenta di 1,5 milioni, passando da 10,7 a 12,2 milioni in termini assoluti e dal 18,7% al 20,5% in termini percentuali.
I giovani fino a 14 anni di età passano da 8,1 a 8,4 milioni. Il loro peso sul totale della popolazione rimane ancorato nel decennio a valori poco superiori al 14%. Al 9 ottobre 2011 sono stati censiti 4 milioni 27 mila residenti stranieri, 2 milioni 693 mila in più che nel 2001.
La popolazione residente straniera è cresciuta ogni anno con regolarità e, anche per tale componente, la crescita maggiore si è avuta nel 2007-2008 (rispettivamente, 430 mila e 379 mila residenti in più) e nel 2003-2004 (+390 mila e +356 mila).
La crescita della popolazione straniera nel decennio è dovuta a un saldo migratorio con l’estero di 2,5 milioni di unità, cui va aggiunta una quota per effetto della dinamica naturale (+546 mila) e sottratta una quota di acquisizioni della cittadinanza italiana (385 mila).
Consistente è anche la quota di trasferimenti di residenza interni aventi per soggetto cittadini stranieri, superiore a 2,3 milioni nel decennio.
Una trasformazione della popolazione straniera riguarda la composizione per genere. Nel 2002-2011 si va da una situazione in cui gli uomini sopravanzano numericamente le donne (+14 mila) a un’altra in cui prevale la presenza femminile (+246 mila).
Un’altra caratteristica della popolazione straniera è la giovane età media, che nel corso del decennio si mantiene di poco superiore ai 31 anni di età. L’incidenza di residenti stranieri sul totale dei residenti aumenta dal 2,4% al 6,5% tra il 2002 e il 2011.
Nel 2011 l’incidenza della classe di età 0-4 anni e di quella 25-34 anni supera la soglia del 10%.

(fonte: Istat)

 

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